Brand X è un progetto musicale non particolarmente conosciuto, origina dalla disponibilità di un esponente di peso dei Genesis: Phil Collins che al suo interno si limita ad operare da musicista percussionista nel margine di tempo ritagliato tra gli impegni con i Genesis stessi.
La formazione si sviluppa quasi come un divertissement, una sorta di progetto/esperimento musicale che tuttavia ha davvero poco a che spartire con l'esperienza del rock progressivo e sinfonico, decisamente incline alle soluzioni del Jazz/Rock. La leggenda vuole che la denominazione del gruppo: Brand X sia stata conseguenza della scelta casuale di un tecnico del suono il quale, nel corso di una tra le prime sessioni di registrazione, aveva messo da parte un nastro con la catalogazione appostavi sopra "Brand - X" per renderlo distinguibile dagli altri, ne consegui' l'approvazione generale di tutti i membri i quali, probabilmente, vi leggevano anche una accezione dissacrante (gruppo dozzinale). Accanto a Collins, la formazione d'origine, che è poi la stessa che ha inciso Unorthodox Behaviour, propone John Goodsal alla chitarra, musicista di prim'ordine anche se non molto fortunato nelle precedenti esperienze musicali, Robin Lumley alle tastiere, pupillo di David Bowie con il quale ha collaborato in numerosi lavori, ed il bassista Percy Jones anch'egli già impegnato con Brian Eno. In Nuclear Burns traccia di apertura dell'album, la lacerante chitarrata di John Goodsall permette solo in parte di prevedere in che modo il pezzo potrà evolversi ed infatti tutta la sezione è un reiterato (frenetico) duello/fraseggio di batteria, chitarra e tastiere a livelli insostenibili. L'album, nella sua interezza, fluisce con grande armonia caratterizzato da pezzi di elevata abilità ed estro artistico nel quale la conoscenza musicale della band e l'eccellente affiatamento vanificano ogni ipotetico timore di oscuramento dei musicisti l'uno a danno degli altri. Unorthodox Behaviour title track dell'album si distingue per il registro in parte differente che la anima rispetto al corpus strutturale dell'intero album, Phil Collins mette in luce tutta la sua abilità tecnica alla batteria, mentre l'energico basso di Percy Jones lo sostiene in maniera complementare, attorno fluttuano suoni e rumori bizzarri, uccellini che canticchiano, una follia multicolore. A circa trent'anni di distanza, nonostante la grande tecnica individuale, il Moog di Lumley rischierebbe talora di apparire dal punto di vista sonoro un tantino scarno. Ma questa riflessione deve lasciare spazio, a mente fredda, alla considerazione delle difficoltà contenute allora nel generare l'effetto voluto, di molto superiori rispetto alla gamma sonora fornita dai moderni campionatori elettronici. La traccia di chiusura dell'album, Touch Wood veicola l'ascoltatore verso una maggiore compostezza, ineccepibile nello stile e molto più "quadrata" delle precedenti, esente da spericolatezze vocali, ottima nei contenuti, condita da un'inserzione perfettamente indovinata del sassofono di Jack Lancaster. E' in definitiva una sintesi della capacità dei Brand X di essere musicisti a trecentosessanta gradi ma anche di come la musica possa essere suonata (ottimamente) con leggerezza di spirito. 75/100
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John Goodsall: Chitarra Anno: 1976 Tracklist: Sul web: |