Scritto da Salvatore Siragusa Martedì 17 Ottobre 2006 21:39 Letto : 2581 volte
Praticamente scomparso completamente il growl in compenso è arrivata l'elettronica, i loop, la voce filtrata e le campionature in quantità industriale, passi per i cori femminili talvolta presenti e dal sottoscritto sempre molto apprezzati ma che nel contesto del sound proposto ci stanno un pò come i famosi "cavoli a merenda". Scomparse poi completamente le suite di lunga durata come "Back to Time of Splendor" o l'eccezionale "The Sleeps of Rustless Hours" in favore di brani mediamente lunghi poco più di 4 minuti. Peccato perchè tra le varie tracce c'è ben più di qualche spunto interessante ma si perde nel mare dell'indecifrabilità, delle composizioni spesso arraffazzonate e noiose, forse infatti c'è stata troppa voglia di strafare, voglia di sperimentare, voglia di evolvere verso un sound più di ampio respiro ma alla fine l'impressione che se ne ricava e che per voler mettere troppe idee e troppe contaminazioni il songwriting risulti troppo confusionario per essere piacevole, insomma un cambio di rotta troppo repentino, troppo deciso e troppo inaspettato. Peccato perchè tanto mi avevano entusiasmato al debutto e tante aspettative riponevo, quanto invece mi hanno deluso con questo secondo lavoro, ma dal gruppo che ha scritto "The Sleeps of Rustless Hours" non mi aspettavo certo un cambiamento di sound così repentino, non mi resta che tornare a riascoltare proprio "The Sleeps of Rustless Hours". 45/100
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Vurtox (Andy Schmidt): Voce, chitarre, basso, tastiere Anno: 2006 |