Scritto da Valentino Butti Venerdì 09 Settembre 2016 12:46
Erano trascorsi tre anni dalla pubblicazione di “Relayer” ( album che suscitò più di qualche perplessità tra i fan, ma che è stato ampiamente rivalutato con il passare degli anni…) e dal successivo ( e trionfale) tour, ed era tempo di tornare in studio per gli Yes. Il 1975 ed il 1976, oltre ad essere “spesi” on stage, erano serviti a dare libero sfogo alle velleità soliste dei 5 membri e i buoni riscontri commerciali avevano dato ulteriore fiducia alla band, malgrado i tempi fossero decisamente cambiati ed il prog stesse passando di moda. Gli Yes parvero non interessarsi a quanto avveniva nel mondo musicale e si diedero appuntamento in Svizzera ( a Montreux, per motivi fiscali..) per le registrazioni del nuovo album con la stessa formazione presente su “Relayer” e cioè Anderson-Squire-Howe-Moraz e White. Senonchè dopo qualche “session” Moraz se ne andò in Brasile per ultimare il suo “solo-album” ed al ritorno si trovò…licenziato…..Ovviamente il gruppo aveva già il sostituto e la stampa britannica specializzata ne diffuse la notizia quasi prima che Wakeman avesse detto “yes”……Con la ricostituzione della line-up forse più amata ( anche se io personalmente preferisco quella con Bruford alla batteria) tutti i tasselli erano ora al loro posto. E “Going for the one”, l’album che ne scaturì, è probabilmente l’ultimo vero capolavoro della band (anche se non mancarono negli anni successivi degli ottimi “colpi di coda” ), che ,paradossalmente presenta anche una copertina non certo tra le più riuscite. Il gruppo infatti aveva mantenuto solo il logo creato da Roger Dean ma non aveva ritenuto opportuno giovarsi del suo talento per la cover, affidandosi al rinomato studio Hipgnosis. Malgrado questa piccola pecca l’album riporta il gruppo ai fasti di “The Yes album”, “Fragile” e “Close to the edge” ed ad una riscoperta della formula “canzone” (a parte un episodio) con sommo piacere di Mr.Wakeman e delle vendite che permisero agli Yes di scalare le classifiche britanniche ed americane ( in un periodo non proprio facile per i gruppi progressive…). 5 brani compongono l’album con la frizzante e rockeggiante title track che apre le danze. |
Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 06 Settembre 2016 12:46
|
Scritto da Gianluca Livi Sabato 03 Settembre 2016 19:25
Dopo la pubblicazione dell'insufficiente disco ufficiale "Live at Orpheum", del bootleg del Collector's club "Live in Toronto" e dell'estemporaneo "Live EP 2014", questo album contiene la ricetta idonea - tre cd pieni zeppi di musica prevalentemente antica - a placare l'elevata domanda dei fans più irriducibili. |
Scritto da Bartolomeo Varchetta Venerdì 26 Agosto 2016 10:39
|
Scritto da Gianluca Livi Martedì 23 Agosto 2016 08:18
|
Scritto da "Eric" G. Laterza Martedì 23 Agosto 2016 00:00
|
Scritto da Gabriele Martelli Lunedì 22 Agosto 2016 22:47
Secondo album per i brindisini Lenula, undici brani di forte stampo rock con un notevole gusto bluesy. Il trio è caratterizzato da chitarre talvolta molto seventies (“Pulsazioninblues” ne è un fulgido esempio) e da una voce possente e graffiante. Davvero molto piacevoli le tastiere di Ciro Nacci il cui stile predilige l’efficacia e la brillantezza nell’arrangiamento piuttosto che il virtuosismo fine a se stesso. |
Scritto da Roberto Cangioli Lunedì 22 Agosto 2016 22:30
Rescue (il termine può essere letto sia in inglese come “soccorso”, “salvataggio”, ma anche in latino come “sostanza”) è il nome del progetto dietro al quale si cela Vincenzo Di Sarno, compositore nato a Torre Annunziata nel 1985. Il suo EP di debutto, “A Rainbow In The Dark” (composto da 4 tracce) è uscito nel maggio del 2013; ha suscitato interesse dalla critica, tanto che alcuni brani sono stati inseriti in altrettante compilation indierock. A seguire, insieme all’attività live, Rescue ha pubblicato il singolo “Barcelona” e, lo scorso anno, “Your Eyes”, utilizzato come spot commerciale di “Birra Moretti”. Con questi due brani Rescue – che fin dagli esordi si è avvalso del supporto di Alex Ciani e Marco Peretti negli studi d’oltremanica – ha iniziato la collaborazione anche con il violinista Dave Rossi, presente anche in questo album di debutto “Silence Here”. |
Scritto da Gianluca Livi Domenica 21 Agosto 2016 22:11
|
Scritto da Gianluca Livi Sabato 20 Agosto 2016 12:06
Pagina 243 di 613