Foto di Francesco Modica Va di scena al Largo Venue la tappa romana del tour del trentacinquesimo anno di attività dei canadesi Voivod, band di culto del metal e molto spesso indicata come una di quelle più originali di tutto il genere, visti i continui cambi di stile di album in album e i vari territori toccati: dal thrash, al progressive, al punk, all’industrial, per citarne solo alcuni. Ad aprire la serata ci sono gli emiliani Game Over – che, sfortunatamente, chi scrive non ha fatto in tempo a vedere – e i greco\svedesi Nightrage, che propongono un death metal melodico per molti versi simile a quello proposto dagli Arch Enemy, senza catturare troppo l’entusiasmo dei pochi spettatori che in quel momento occupano il locale, nonostante l’impegno e l’energia del cantante Ronnie Nyman che cerca in tutti i modi di coinvolgere il pubblico. Alle 23:00 in punto, quando il locale si è riempito per circa la metà dello spazio, entrano in scena i Voivod che attaccano con “Post Society”, uno dei loro pezzi più tirati, dal loro recente (2016) EP omonimo. La scaletta dello show prosegue prediligendo i pezzi - molto ben accolti - del nuovo album “The Wake” (che uscirà l’indomani e che quindi non trova ancora posto al banchetto del merchandising, per la delusione dei fan che volevano acquistarlo) e quelli dello storico “Killing Technology”: i due album si prendono metà dello show, mentre l’altra metà è democraticamente divisa con circa un pezzo per album del resto della discografia della band. Una nota a parte per la location: Il Largo Venue si conferma uno spazio dall’ottima acustica e grande al punto giusto per ospitare concerti che sarebbero “stretti” praticamente in tutti gli altri locali concorrenti capitolini, anche se stasera, ahinoi, sarebbero stati sufficienti anche i succitati.
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Michel Langevin: batteria Data: 19/09/2017
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