Gioca brutti scherzi il disincanto… e, quando ci si risveglia, sembrerebbe che l’unica strada per sopravvivere al cosciente dolore, sia quella di rassegnarsi all’indotto di una mascherata e promessa felicità e far finta di niente. Ma, gettare la spugna così passivamente, è motivo di ribellione educata da parte dei Malerba, quartetto bolognese che da un lustro a questa parte tenta di ridestare gli animi con proposte che possano far riflettere sulle false ideologie, dettate da un apparente, illusorio benessere.
Prendendo spunto dall’opera precedente La deriva dei sogni del 2015, staccano quattro vagoni dal treno d’esordio e li riattaccano sul nuovo convoglio Derivacustica spogliandoli di ogni carico, per farli viaggiare su nuovi binari minimali (col minimo carburante), asciutti ma concreti, quasi a sintetizzare il concetto che, tra tanto caos e inquinamento acustico di oggi, la strada della salvezza può individuarsi nello smorzare i toni e riappropriarsi della riflessione profonda con delicate ambientazioni. Apre “L’orizzonte degli eventi” che, al pari di “Tra le pagine” ostenta commenti scarni di chitarra e una minima tribalità che esalta la vocalità passionale di Valeriano Bruni. “Francine” fa un salto sul campo dei Nomadi, con tipica narrazione fine ed elegante che arriva a far vibrare le corde dell’anima. La terza tappa “Ignoro che tolleri odio che giudichi” è costruita su stoppati di chitarra e risulta piacevolmente bizzarra tra echi di rap in stile Frankie HC e cantautorato di protesta. L’unico inedito ”I tempi in cui eravamo liberi”, è il capolinea dell’e.p.: scritto per l’occasione, anch’esso risente dell’influsso di Augusto Daolio, ma con tocchi di assoluta personalità e disinvolta tecnica. Il mondo, animato da un’umanità livellata sulla mediocrità ideologica, è il grido d’allarme dei Malerba e siamo convinti che questa linea tematica verrà ribadita in futuro. Non pensiate che Derivacustica sia così tenero: è un bene che, dietro a climi soft, ci sia il graffio e la grinta intenzionale per combattere il nemico oscuro, che si nasconde mimetizzato nella stagnazione dell’anima.
Anno: 2017 Label: Autoproduzione Genere: Pop, rock, cantautorato acustico
Tracklist: 01. L’orizzonte degli eventi 02. Francine 03. Ignoro che tolleri odio che giudichi 04. Tra le pagine 05. I tempi in cui eravamo liberi
Formazione: Valeriano Bruni: voce, chitarra acustica Eros Gandolfi: chitarra acustica ed elettrica Jamir Gandolfi: basso acustico ed elettrico Gianluca Vitali: batteria, percussioni e voci
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