Antropoparco” è l’esordio della band abruzzese “La Base” che convince subito sotto l’aspetto sonoro, un po’ meno su quello del coinvolgimento. Le doti tecniche del trio non si discutono. Mirko, Antonio e Francesco compongono un album che accoglie a braccia aperte sonorità rock in cui a padroneggiare è il suono delle chitarre: protagoniste assolute di ogni pezzo. Basso e batteria seguono, come cani affamati, i percorsi tracciati dalle sei corde interagendo diligentemente. A risultare meno trascinante è la voce che, nonostante la tecnica, spesso sembra sconfinare in interpretazioni forzate con l’uso di parolacce che, in alcuni contesti, assumono una forma piuttosto infantile, una sorta di ribellione costruita a tavolino. Il disco, comunque, rimane un buon prodotto a cui bisogna però aggiungere una ricca dose di originalità che, a sprazzi, illumina alcune tracce come nel caso di “Primavera”, “Deja vù” e “Mai Una Gioia” ma, confrontata ai quarantasei minuti totali di ascolto, risulta essere alquanto carente. Rifacendosi al nome della band, questa è “la base” da cui far partire un nuovo progetto che, grazie a determinazione e maturità, riceverà un meritato ed ampio consenso in un futuro non troppo lontano. Arrendersi mai. Tracklist: 01. Come Pietra Di Calcare 02. Caos X 03. Primavera 04. Dejavù 05. Il Martello 06. Mai Una Gioia 07. Un Nuovo Disordine 08. Il Rettile 09. Alprazolam Formazione: Mirko Lucidoni: voce, chitarre Antonio Campanella: basso Francesco Amadio: batteria
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