Maggio Egidio ovvero “me”. Così si intitola l’album di esordio di questo musicista, che dopo anni di impegno al servizio di una innumerevole serie di artisti di calibro internazionale, tra cui Arisa, Zero Assoluto, Giusy Ferreri, Albano, Checco Silvestre ( Modà ), Daniele Silvestri, Jovanotti, Laura Pausini, Gegè Telesforo, Al Jarreau, Mia Martini, Mariella Nava e Dionne Warwick, ha finalmente deciso di farsi avanti di persona sul mercato discografico.
Tarantino doc, come dimostrano le sue partecipazioni a buona parte dei lavori musicali e cinematografici di Checco Zalone, ha perfezionato la sua formazione artistica al conservatorio di Taranto, sebbene già introdotto in tenera età allo studio musicale dal padre chitarrista, al quale è peraltro dedicato questa incisione. Sufficientemente maturo quindi per poter dire la sua, Maggio si propone al pubblico con questo eccellente “guitar-album” di stampo squisitamente fusion, quella vera, fatta di ritmi e riff che combinano assieme elementi di rock, di jazz e qualche accenno tra le righe anche di blues. Una fusion di altissimo livello, tale da poter essere paragonata senza il minimo dubbio a chitarristi del calibro di Joe Satriani, Jeff Beck, Frank Gambale o Jon Finn. Sebbene il confronto potrebbe sembrare troppo pretenzioso, basta un primo ascolto per restare stupefatti dalla versatilità e dalla capacità tecnica del chitarrista. Ammirevoli sono la pulizia e la scorrevolezza nei passaggi, anche quelli più intricati: nessuna sbavatura, forzatura o sovrapposizione, neppure nei vibrati o nei salti di ottava. Ottima è anche la scelta delle sonorità e degli effetti applicati alle sei corde, con i quali l’artista dimostra di essere perfettamente a proprio agio, sia quelli più squisitamente rockeggianti, sia quelli più soft. Di buon livello è anche la registrazione ed il mixaggio ad opera della Officina Musicale di Castellana Grotte, così come le performance degli altri musicisti presenti in questo progetto, che riescono senza tentennamenti a tenere il passo di Maggio. L’album si apre inaspettatamente con un terzetto per archi di stampo classico che introduce e spiazza l’ascoltatore, per poi saltare di punto in bianco alla seconda traccia in perfetto stile Satriani, senza nulla invidiare a quest’ultimo. Si passa poi i due brani successivi che ricordano a più riprese le passate produzioni soft-fusion della GRP, per poi proseguire con “Your eyes” una ballata romantica, nella quale la fanno da padrone lunghissime “svisate” alternate a velocissime scale. Si ritorna poi a ritmi e sonorità più rockeggianti, con “My sex guitar” dove è chiara l’influenza beckiana ed a seguire con “Tour”, brano che ricorda a più riprese lo stile di Gambale. Più sperimentale è “Paranoid” (che niente ha a che vedere con quella dei Sabbath) dove si diletta anche con effetti di varia natura e dove si esprime in un bellissimo assolo dal carattere schizofrenico. Più frenetica è “Chickoria” nella quale si ritrovano tratti comuni a Finn, il cui titolo sembra omaggiare il mitico Chick Corea, più che l’ortaggio nazionale. L’album si chiude infine con una traccia nella quale ritorna agli archi classici, in accompagnamento questa volta alla sua chitarra acustica che introduce una piccola sorpresa finale. Un esordio quanto mai ispirato quindi questo, vivamente consigliato agli amanti della fusion. Formazione Egidio Maggio: Chitarre, tastiere, programming Beppe Sequestro: Basso Felix Di Turi: Batteria Pierpaolo Cipo Giandomenico: Basso (tr. 8) Marcello Ingrosso: Tastiere (tr. 3-7) Fabio Barnaba: Tastiere (tr. 4-5-9) Paolo Iannattone: Tastiere (tr. 6-8) Angelo Nigro: Tastiere (tr. 9) Michele Ciavarella: Percussioni (tr. 1-6-8-9) Mimmo Gori: Percussioni (tr. 1) Maurizio Lomartire: Viola, violino (tr. 1-10) Marcello Forte: Violoncello (tr. 1-10) Tracklist: 01. Preludio 02. And Now We Go to Dance 03. Chitachia 04. Chico 05. Your Eyes 06. My Sexy Guitars 07. Tour 08. Paranoid 09. Chickoria 10.In a Other Life in a New Light |