Estrosa, poliedrica, affascinante, intrigante, geniale, Aziza Mustafa Zadeh è una pianista originaria di Baku (Azerbaijan), figlia d’arte, introdotta alla musica fin dalla tenera età dal padre Vagif, jazzista affermato. Stabilitasi in Germania, dove continua a dedicarsi alla ricerca musicale, supportata anche dalla madre Eliza, cantante lirica, oramai è presente sulla scena jazzistica dal 1991. Album jazz/fusion permeato di melodie caucasiche, questo “Dance of Fire” segue a breve distanza un ottimo primo album solista ed un secondo in trio niente meno che con John Patitucci e Dave Weckl. Per la pubblicazione di questo disco l’artista si è avvalsa della collaborazione di artisti del calibro di Al Di Meola (chitarra), Stanley Clarke (basso) e Omar Hakim (batteria), i cui nomi sono, non a caso, in primo piano sulla copertina dell’album. Le aspettative non sono per nulla disattese e gli artisti coinvolti fanno onore alla loro fama. L’album prende il nome dalla suite iniziale, composta da quattro tracce senza soluzione di continuità dove un Di Meola scoppiettante ed una incisiva Zadeh, fanno a gara tra rocambolesche scale arabeggianti, eseguite a velocità impressionante, spesso proposte tra momenti di dolcezza e calma. Il disco presenta una combinazione di jazz e fusion, amalgamati da uno stile orientale che ne fa un’opera gradevolmente unica, piacevolmente accattivante e, grazie ai suoi esecutori, sempre esaltante. I brani sono un continuo rincorrersi di scale, intervallate da momenti di riflessione, ove giganteggia la Zadeh, che mostra carattere e spessore, cantando peraltro in stile Azerbaijano, riuscendo così nel difficile compito di unire occidente ed oriente. Fuori dagli schemi classici, questo disco merita ascolti ripetuti che sapranno gratificare l'ascoltatore. Tracce Formazione |