Home Recensioni Album Roberto Tiranti - Sapere Aspettare

Roberto Tiranti
Sapere Aspettare

Roberto Tiranti è un artista che non deve dimostrare nulla: forte delle partecipazioni a gruppi italiani di prog (Mangala Vallis e, soprattutto, New Trolls, con i quali ha partecipato a due edizioni del Festival di Sanremo) e di metal (Blindosbarra, Labyrinth, Vanexa), si pregia di collaborazioni con artisti internazionali (tra i quali Ian Paice, Glenn Hughes e Ken Hensley, con il quale milita attualmente nel gruppo Live Fire).

La sua costante esigenza di acquisire nuovi stimoli artistici è testimoniata dalla sua ultima prova discografica, Sapere Aspettare, la prima a suo nome da che canta e suona.

Raffinato, preparato, estremamente credibile, il cantante si prodiga in un’opera stilisticamente impeccabile che rappresenta uno dei più genuini esempi di connubio tra musica d’autore e vaghe influenze prog e hard.

In quest’opera risulta oltremodo evidente il background professionale dell’artista che emerge, in maniera cristallina ed immediata, allorquando egli compie la scelta di cimentarsi in ambiti di differente estrazione musicale, riuscendo sempre a proporsi in termini estremamente concreti ed attendibili.

Ecco quindi che il cantante riesce totalmente ad esaudire le aspettative dell’ascoltatore, quale che sia il suo percorso: che si tratti di soffuse quintessenze acustiche (“Nero cenere”, “Più di ieri” e “Non lo so”), sanguigne esternazioni soul o gospel (“Crazy” e “I Remember”), veementi e trascinanti melodie rock o hard rock (“Know How To Wait”, “Sinceramente”, “Non è più tempo”, “Conta fino a tre”, “Percorso Obbligato”), prestazioni a cappella (“Vado a male”, in cui lo stesso Tiranti si misura non solo alla voce solista, ma anche alle background vocals e, addirittura, sempre vocalmente, alla “tromba solista”), egli fornisce un quadro di sé di totale affidabilità, palesando la totale padronanza delle diversificate compagini sonore esplorate e largamente sviluppate.

Il taglio commerciale dell’album non deve ingannare l’ascoltatore abituato alle sonorità heavy o epiche di gruppi come Vanexa o Labyrinth: scopo del musicista è anche quello di ricercare nuove dimensioni artistiche, profondendosi in estensioni della propria espressività sempre diverse ma non meno appaganti e plausibili.

Voto: 84/100


 

Roberto Tiranti: voce, basso (brani 1, 2, 6, 8, 9, 10 e 11),  chitarra (brani 2, 3, 4, 8, 9, 10 e 11), ukulele (brano 4)
Irene Fornaciari: voce (brano 5)
Marco Barusso: chitarra (brano 1)
Andrea Maddalone: chitarra (brani 5 e 11)
Stef Burns: chitarra (brano 9)
Aldo De Scalzi: tastiere (brani 1 e 11)
Marco Canepa: tastiere (brani 2, 4 e 10)
Luca Lamari: tastiere (brano 5)
Fabio Valdemarin: tastiere (brano 9)
Max Marcolini: basso, chitarra, batteria, tastiere, bouzouki e programming (brano 3)
Massimo Trigona: fretless bass (brano 4)
Guido Carli: batteria (brano 1)
Roberto Maragliano: batteria (brano 5)
Juan Van Emmerloot: batteria (brano 9)
Mattia Stancioiu: batteria (brano 11)
Marco Fadda: percussioni (brani 2, 4, 8 e 10)
Alessandro Graziano: violino (brani 1, 5, e 8)
Katia Linguadoca: violino (brano 5)


Anno: 2014
Label: Old Mill Records
Genere: Rock, Hard rock, Soul

Tracklist:
01. Non è Più Tempo
02. Non Lo So
03. Conta Fino a 3
04. Nero Cenere
05. Crazy
06. Sinceramente
07. Vado a Male
08. I Remember
09. Know How to Wait
10. Più di Ieri
11. Percorso Obbligato


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