Strani , ma nello stesso momento affascinanti ed ammalianti sono i Ranj, band italiana che si differenzia da molti nostri gruppi proprio per la loro originalità.
I Ranj si sono costruiti un abito che calza loro a pennello, in un variopinto puzzle, riescono ad inserire tasselli che abbracciano sia il mondo occidentale che quello mediorientale. Il loro sound attinge da un pozzo colmo di rock, hard rock e psicadelia, ma anche di musica che arriva dal Medioriente ed usano strumenti più tradizionali ed anche altri appartenenti ad altre culture come il sitar. Altra particolarità della band è la cantante Simona Chalivokaite, nata in Lituania, ma grande esperta di musica indiana, che oltre alla lingua italiana usa anche la lingua indiana. Ma grande prova di professionalità la offrono gli altri componenti della band, come il chitarrista Andrea Ferigo, e la sezione ritmica formata da Vanessa Portioli al basso e da Andrea Sbrogiò alla batteria. Viaggio Notturno abbraccia appunto varie culture, musicali e le fa convivere serenamente ed ogni brano è una piccola sorpresa. “Il Tempo Si E' Fermato” ha un sound psichedelico e dal tocco orientale, arpeggi e l’ottima voce di Simona Chalikovaite e c’è poi la Title Track, brano molto particolare e semplicemente rock,con le chitarre di Andrea Ferigo, sempre essenziali e stavolta con qualche sferzata più hard e la voce di Simona a volte a cantilena ed altre molto melodica e diventa molto particolare nella successiva “Lei Si Erge Sola”, accompagnata da chitarre ora anche acide e dal sapore molto seventies. Si toccano sonorità care ai Black Sabbath in “La Luna Mi Guarda”, almeno nei riff e “Ora Non più”, brano lento in alcuni momenti e caratterizzato da un particolare uso della voce di Simona ed ancora “Così A Lungo”, dove voce e chitarra diventano a volte dissonanti. Da qui in poi la musica dei Ranj si colora sempre più di musica etnica, indiana e mediorientale e “Yoga” ne assume alcuni colori, “Ayi Giri Nandini” si tinge quasi completamente, con un refrain avvolgente e cantato completamente in lingua indiana, ma non mancano comunque le chitarre a dare anche quel tocco più rock e in “Bhairavi” appare anche il suono di un sitar elettrico. Si ritorna ad un sound più rock, anzi in alcuni momenti anche hard rock con “Immobile” e si ritorna a cantare in italiano. La Luna è il “personaggio” principale di ogni brano e musicalmente ogni brano di Viaggio Notturno riesce ad avvolgere e trasportare. 80/100
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Anno: 2013 |