|

Quinto album, tra cui un live, per i
Planet X, super-gruppo formato in origine da
Derek Sherinian, folle keyboards-hero tra i migliori nel genere,
Virgil Donati, batterista spesso al fianco di
Steve Vai ed infine
Tony Mac Alpine, altra icona rock della sei corde e pianista all'occorrenza.
Per la registrazione di
Quantum,
Tony Mac Alpine manca all'appello ma è "rimpiazzato" da due chitarristi formidabili, piuttosto distanti dal genere, nelle persone di
Brett Garsed ed
Allan Holdsworth.
Se non occorrono presentazioni di sorta per il secondo,
Brett Garsed è invece un pò meno conosciuto al grande pubblico pur essendosi distinto per ottimi lavori solisti tra i quali
Big Sky (2004) o per la collaborazione in differenti progetti come il jazz-funk
Centrifugal Funk di
MVP.
A chiudere il cerchio dei musicisti chiamati a partecipare all'album figura
Rufus Philpot che ha prestato frequentemente le sue linee di basso ai lavori di
Al di Meola.
Secondo il parere di
Derek Sherinian,
Planet X può essere definito « il gruppo strumentale più folle dell'universo » e gli album precedenti in effetti (ma non sempre) avevano lasciato l'impressione di un consesso teso a sospingere abbastanza lontano i limiti consueti della melodia, della tecnica e della fusion jazz-metal-progressive-strumentale.
L'era
Mac Alpine aveva regalato alla musica dei
Planet X una sfumatura metal neoclassica alla quale il chitarrista aveva assommato una forte dose di gamme ed arpeggi jazz, per un connubio spiazzante ma molto riuscito.
In questo nuovo
Quantum, i
Planet X hanno chiaramente spostato il baricentro attorno a chitarristi della nebulosa jazz-rock e la musica ne risente chiaramente: il versante neoclassico è stato messo da parte. Sebbene alcune ritmiche risultino ancora piuttosto metal, l'inclinazione complessiva è definitivamente jazz-rock.
Ma sono soprattutto le tastiere di
Sherinian ed il groove di
Donati che imprimono una tensione metal. I suoni delle tastiere sono contemporanei e tipici di
Sherinian soprattutto in
Alien Hip Hop o
Poland,
Donati si dedica a ritmi sincopati, tempi dispari e break in controtempo in
Kingdom Of Dreams e
Quantum Factor. E' ciò che accade quando un batterista estremamente tecnico si prende carico delle composizioni strumentali.
Aspetto marcato dell'album è altresì la presenza preponderante del basso;
Rufus Philpot impone il suo suono con autorità in
Alien Hip Hop,
Desert Girl e soprattutto
Matrix Gate e nel solo di
Poland non soffrendo in nessun modo la comparazione con i suoi illustri predecessori quali
Dave La Rue nel
Live From Oz e
Billy Sheehan nel discutibile
MoonBabies (2002).
I due chitarristi inoltre si completano validamente e le sezioni soliste di
Allan Holdsworth in
Desert Girl e
The Thinking Stone risultano luminose per fluidità del legato ed ispirazione. Peccato il suo ruolo limitato a due sole composizioni causato da impegni pregressi.
Brett Garsed dimostra inoltre di essere pienamente ed egualmente a suo agio nelle atmosfere del jazz e del rock mentre
Donati e
Sherinian secondo abitudine consolidata di buoni musicisti hanno saputo amalgamarsi perfettamente con i nuovi arrivati.
Probabilmente
Quantum potrà risultare più digeribile dei progetti
LTE1 e
LTE2 dei
Liquid Tension Experiment e ne rapirà gli ammiratori cooptando anche qualche estimatore tra gli amanti di un certo jazz-rock.
|

Derek Sherinian: Tastiere Virgil Donati: Batteria Rufus Philpot, Jimmy Johnson: Basso Allan Holdsworth, Brett Garsed: Chitarra
Anno: 2007 Label: InsideOut Genere: Progressive Metal
Tracklist: 01. Alien Hip Hop 02. Desert Girl 03. Matrix Gate 04. The Thinking Stone 05. Space Foam 06. Poland 07. Snuff 08. Kingdom Of Dreams 09. Quantum Factor
   

|