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Sicuramente citare la Polonia in ambito musicale (non necessariamente solo progressive) significa parlare in primis degli
SBB (recentemente ancora in prima linea con ”
The rock”), mentre negli anni ’90 un certo credito ebbero i
Collage. In questi ultimi anni oltre ai
Satellite (nati da una costola dei
Collage), ai
Lizard ed ai
Quidam (solo per citarne alcuni), si sono affacciati sulla scena, grazie anche alla buona distribuzione targata Metal Mind gli
Osada Vida.
Un accenno doveroso all’origine del nome scelto dai 4 ragazzi polacchi:
Osada Vida è un villaggio sperduto situato nell’attuale Benin, i cui abitanti, lontani da ogni qualsivoglia forma di progresso, vivono in perfetta armonia con la natura e con quanto li circonda.
Three seats behind the triangle, il 4° lavoro dei nostri, è un album a tema, tanto caro al progressive non solo di casa nostra: narra di quei ragazzi e ragazze che durante la fanciullezza sognano di cambiare il mondo grazie ai propri ideali, alle proprie opere, alla propria creatività ma che la vita spesso costringe a standardizzarsi alla banalità quotidiana per poter sopravvivere e al massimo fare dei propri sogni di gioventù delle passioni, degli hobbies.
Al lettore tutto questo può interessare senz’altro ma ancor di più dovrebbe interessare quella che è la proposta musicale.
Veniamo perciò alla musica ... siamo qui per questo no ...
11 brani compongono il cd ma non solo per comodità, possiamo considerarli di fatto solo 5:
la breve iniziale “
The passion” è infatti seguita da tre trilogie che narrano l’evolversi del concept e dalla conclusiva “
Rebirth of passion” che sancisce la speranza che si possa essere sì “tre posti dietro il triangolo” ma comunque contenti di poter ancora vivere intensamente quelle passioni giovanili a dispetto dell’indifferenza o del disprezzo da parte degli "arrivati", dei cosiddetti “vincenti”.
La musica è molto moderna, pochi sono, a mio parere, i rimandi al passato (non necessariamente è un difetto ... anzi ...), musica aggressiva, vicino a tratti anche al prog-metal ma con frequenti momenti più pacati e di fine lirismo.
Qua e là affiorano influenze riconducibili agli ultimi
Porcupine Tree o ai conterranei
Riverside ... qualcosa di pinkfloydiano si avverte nell’aria ... ma sono indicazioni di massima atte a rendere un po’ l’idea della musica del gruppo.
Buona la prova vocale di
Lukaks Lysiak (un po’ il deux ex machina dell’ensemble), tranne forse nei momenti in cui la vicinanza con il metal è più palese.
Un album gradevole, dunque, a tratti un po’ ruffiano ma che senz’altro merita una certa attenzione da parte dell’appassionato amante di sonorità comunque complesse.
70/100
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Lukasz Lisiak: Bassor, programming, voce Bartek Bereska: Chitarra acustica ed elettrica Adam Podzimski: Batteria, percussioni Rafa "R6" Paluszek: Tastiere, synth, mellotron, Hammond
Anno: 2008 Label: Metal Mind Genere: Progressive Rock
Tracklist: 01. The Passion 1st Seat – Driving Desires To Become The Aim 02. Pictures From Inside – Part 1 – Colours & Notes 03. Pictures From Inside – Part 2 – Unlimited Mind 04. The Decision 2nd Seat – And Desires Are The Most Delicious Things Of Routine 05. Devotion – Part 1 – After Hours 06. Devotion – Part 2 – Flying Time 07. Tension Blossoms 3rd Seat – Constant Rhythm Of Routine Makes All Dreams Unaware 08. Everyday Ltd. 09. Boiling Point 10. Bitterly Disappointed 11. The Rebirth Of Passion
   

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