Il cemento che solidifica i due artisti è lo spunto rock per procedere poi nella divagazione, quella per intenderci tanto chiara nella collisione e nel connubio tra i Fantomas e certi Melvins (ancora King Buzzo!). In realtà il terreno prescelto è più correttamente un ibrido tra alcune declinazioni doom folk e la psichedelia più greve. Il suono si infoltisce di synth modulari soprattutto per il contributo elargito a piene mani da David Scott Stone allargando così il ventaglio della gamma sonora sviluppato dalle già menzionate atmosfere drone care a Mike Gallagher. Ma non bisogna trarre conclusioni frettolose, Impromptu è infatti un lavoro molto lucido, poco incline alle astrazioni e quasi scientifico nel suo sviluppo, forse proprio questa rigorosità cercata minuziosamente pesa un tantino sul bilancio complessivo di un lavoro che avrebbe compiaciuto maggiormente i fautori di un album più sciolto da vincoli (troppo) stringenti. 70/100
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Mike Gallagher: Chitarra, Effetti, Loops Anno: 2007 |