Scritto da Giada Venerdì 13 Maggio 2011 22:19 Letto : 2577 volte
“MotorSmashingPsychoPumpkins” appare due volte: la prima presenta una parte recitata pregna di significato, che riprende l’attività parallela del gruppo “In Vino Recital”. In sottofondo si può notare chiaramente il didjeridoo, uno strumento delle tribù aborigene che ricrea un’atmosfera primordiale. Quest’ultima si addolcisce in “Settembre” grazie alle note delicate del violino di Foolvio Renzi, presente anche in “perDono”. Tra i due brani, però, vi è “17”: qui le sonorità sono semplici, senza sovrastrutture che fanno da sfondo ad un testo ricco di riflessioni (si parla del senso di non appartenenza, di estraneità..). Nell’album non manca la polifonia e la varietà strumentale; in “Autunno” si possono sentire le note del piano che ricordano le gocce di pioggia che cadono e quelle di una nostalgica tromba. Con i soli fischi di “Per un pugno di €uri” accompagnati dalla chitarra, si entra nel far west moderno, mentre “Universo Deserto” sfoggia un testo profondo fatto di metafore in un sound che rieccheggia un po’ quello dei Doors come anche in “eQuiVoci”, in particolare per il piano. Ciò che dà quel tocco di “esotico” è il didjeridoo che si mescola con gli altri strumenti più tradizionali. La scelta strumentale e anche il buon song-writing fanno di questo gruppo, ancora di nicchia, un ottimo esempio di come si può far musica anche tralasciando un po’ l’ortodossia degli schemi che sempre ci propinano. 78/100
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Edoardo Favrin: Chitarra acustica, voce, cori, fischi e rumori Anno: 2010 |