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Discutere di
Damo Suzuki e della sua proficua esperienza nei
Can sembra maggiormente consigliabile ai giorni nostri, non tanto perchè da quella preziosa militanza deriva gran parte della sua musica, quanto perchè ci fornisce la dimensione (e la distanza) del suo impegno da tanta grossolana e decantata musica pseudo nazional-popolare.
Ecco, a ben guardare, si potrebbe dare risalto all'incidenza che la musica dei
Can ha avuto nella formazione della kraut music, ma il discorso risulterebbe poco probante giacchè il kraut ha recitato anch'esso un ruolo essenziale per la gestazione di molti dei lavori che ascoltiamo correntemente. Ma
Damo Suzuki, cinquantasette anni ben portati, è ormai un musicista che ha cessato di rivolgersi nostalgicamente al passato e di fare programmi a lunga scadenza.
Un pò perchè non ne ha voglia, un pò perchè è impossibilitato: la sola epoca che ha interesse a vivere con intensità è il presente, ieri è già troppo tardi.
In fondo
Damo Suzuki è l'ideatore di una filosofia personalissima, opposta a quella della cristallizzazione musicale: il Network. Ultimamente è diventato un giramondo, dedito alla pubblicazione delle esperienze live che registra in presa diretta con i musicisti che incoccia nel suo lungo percorso tra i continenti. Abbiamo già parlato della sua performance con i
Now.
Ora è la volta di questo bel disco per la etichetta polacca
Vivo, intitolato
The Fire of Heaven at the End of Universe, una registrazione live all'
Ufo Club di Tokyo risalente al Cinque Marzo del passato 2006. In sostanza ci troviamo alla presenza di cinque 'movimenti' intrisi di psichedelia e suggestioni kraut, in collaborazione con
Yuji Katsui al violino,
Hoppy Kamiyama alle tastiere,
Kenji Sato al basso e
Tatsuya Yoshida alle percussioni.
A creare la 'drogata' atmosfera introduttiva è
Hoppy Kamiyama; al suo interno si dipana il canto libero da vincoli di
Damo Suzuki, scevro da sembianze definite ed in parte richiamante alcuni percorsi cari al leader dei
Doors. Non è rock, nemmeno kraut ad essere precisi, a tratti confluisce nel blues, nel funk, a tratti sfiora il linguaggio declinato dal jazz ma non rimane mai intvischiato in nessuno dei generi menzionati.
Così appare naturale che
Moonlight Warrior faccia confluire tutto il patrimonio analizzato e scandagliato con meticolosità da
Damo Suzuki nel corso degli ultimi anni: sonorità della madre terra, frequenze vibranti e tanta improvvisazione vocale che evoca suggestioni stregonesche.
Invece
The Last Night of the Sun è un cammino all'interno di un'avanguardia che è artistica a tutto tondo e musicale al contempo, sensazioni mai vissute ma risvegliate da qualche angolo dell'animo.
The Fire of Heaven at the End of Universe non c'entra con i
Can, ma da loro non può in nessun modo prescindere il
Damo Suzuki rivolto al domani.
80/100
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Damo Suzuki: Voce Hoppy Kamiyama: Tastiere Yuji Katsui: Violino Kenji Sato: Basso Tatsuya Yoshida: Batteria
Anno: 2007 Label: Vivo Records Genere: Experimental
Track Listing: 01. The Crystal Desert 02. Moonlight Warrior 03. The Last Night Of The Sun 04. Dress Your Girl 05. Another Dirty Weekend
Sul web: Damo Suzuki Vivo Records

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