Subito dopo aver formato il double trio, esaurito il comprensibile entusiasmo iniziale, Robert Fripp si rese conto che sarebbe stato assai arduo far operare per una seconda volta tutti e sei i musicisti dei King Crimson: difficile riunirli nuovamente per un album in studio, quasi impossibile portarli in tournée tutti insieme.
Il ProjeKct one nasce il 1° dicembre del 1997, quando tiene un concerto al Jazz Café di Londra. È composto da Bill Bruford, Robert Fripp, Trey Gunn e Tony Levin.
Il ProjeKct two è composto da Robert Fripp, Trey Gunn e Adrian Belew, riunitisi presso gli Studio Belewbeloible, presso Nashville, nel novembre del 1997. È la prima incarnazione a pubblicare un lavoro discografico.
Il ProjeKct three è composto da Robert Fripp, Trey Gunn e Pat Mastellotto e nasce il 21 marzo del 1999, in Texas, dove tiene il primo concerto.
Il ProjeKct four, infine, può essere definita una variante della precedente formazione, alla quale si aggiunge Tony Levin: tiene il primo concerto in Colorado, nell’ottobre del 1998.
Il primo lavoro discografico è Space Groove (DGM9801), del 1998, a nome del ProjeKcts Two. Un anno dopo esce un cofanetto di 4 Cd, attribuito ai King Crimson ed intitolato The ProjeKcts (DGM9913). Comprende Live At The Jazz Café del ProjeKct One, Live Groove del ProjeKct Two, Masque del ProjeKcts three, West Coast Live del ProjeKcts four.
Gli altri lavori sono usciti tramite il Collector’s Club: il ProjeKcts one ha un solo lavoro all’attivo, Jazz Café Suite - December 1-4, 1997 (Club 22) uscito nel 2003.
Un solo lavoro anche per il ProjeKcts four, Live in San Francisco 1998 (Club 07), uscito nel 1999.
Due le uscite discografiche del ProjeKcts two: Live in Northampton, MA - July 1, 1998 (Club 17) pubblicato nel 2001, e Live in Chicago, IL - June 4, 1998 (Club 33) apparso nel 2006.
Infine, due lavori discografici anche per il ProjeKcts three: Live in Austin, TX - March 25, 1999 (Club 27) del 2004 e Live in Alexandria, VA - March 3, 2003 (Club 34) del 2007.
Per comodità di lettura, abbiamo deciso di recensire tutti i lavori sopra indicati, accorpandoli per tipo di formazione.
Va infine segnalato il ProjeKct X, che non è una frammentazione dei King Crimson, ma un vero e proprio progetto parallelo: la formazione, infatti, sarà nient'altro che la nuova incarnazione ufficiale dei King Crimson.
ProjeKct one
Bill Bruford: drums, percussion; Robert Fripp: guitar;
Trey Gunn: touch guitar; Tony Levin: bass, stick, synth;
1999 - Live At The Jazz Café (DGM9913-A)
4 i 1 / 4 ii 1 / 1 ii 2 / 4 ii 4 / 2 ii 3 / 3 I 2 / 3 ii 2 / 2 ii 4 / 4 i 3
2003 - Jazz Café Suite - December 1-4, 1997 (Club 22)
Suite one / Suite two / Suite three
Pur essendo usciti a distanza di 4 anni, questi due lavori sono del tutto gemelli, essendo stati registrati entrambi nel range temporale che va dal 1° al 4 dicembre del 1997, a Londra, presso il Jazz Café. A dispetto del nome del locale, quella che senza dubbio può essere definita come la migliore formazione dei ProjeKcts, non propone affatto del jazz, ma un rock nervoso ed agitato con punte di avanguardismo industriale. È un prodotto di qualità ove tanto le sonorità ambient di Trey Gunn, quanto le ansie, le confusioni e i conflitti interiori di un Fripp particolarmente ispirato, servono da sfondo agli altri due per eccellere in virtuosismi individuali o in coppia. È consigliabile l’acquisto di entrambe i lavori, sebbene il secondo lavoro discografico, uscito solo nel 2003 nel contesto delle uscite del Collector’s Club, risulti assai più ricco di scenari intimisti e soffusi. È, in sintesi, un lavoro più equilibrato del primo poiché offre uno scenario musicale che è la risultante di un bilanciamento adeguato tra due entità: una sezione ritmica molto protagonista (Bruford / Levin); due chitarristi (Fripp / Gunn) votati ad artifici e ricercatezze sonore che oscillano dalle atmosfere ambient agli assoli nevrotici e dissestati di certi Crimson d’annata.
ProjeKct two
Adrian Belew: V-drums; Robert Fripp: guitar;
Trey Gunn: touch guitar, guitar synth;
1998 - Space Groove (DGM9801)
Disc one: Space Groove II / Space Groove III / Space Groove I
Disc one: Happy hour on Planet Zarg / Is there Life on Zarg? / Low life in Sector Q-3 / Sector Shift / Laura in space / Sector Drift / Sector Patrol / In space there is no north, in space there is no south, In space there is no east, in space there is no west / Vector Patrol / Deserts of Arcadia (north) / Deserts of Arcadia (south) / Snake drummers of sector Q-3 / Escape from Sagittarius A / Return to Station B
1998 - Live Groove (DGM9913-B)
Sus-tayn-Z / Heavy ConstruKction / The deception of the trush / X-chayn-JiZ / light Construkction / Vector shift to Planet Detroit / Contrary construkction / live groove / Vector shift to Planet Belewbeloid / 21st century schizoid man
2001 - Live in Northampton, MA - July 1, 1998 (Club 17)
Vector shift / Sus-tayn-Z / Vector shift / Vector shift to Planet Belewbeloid / Light Construkction / Heavy ConstruKction / The deception of the trush / Sus-tayn-Z / Vector shift / Contrary construkction
2006 - Live in Chicago, IL - June 4, 1998 (Club 33)
Disc one: Vector shift / House / X-chayn-Jiz / Vector shift to Planet Belewbeloid / Light Construkction / Heavy ConstruKction
Disc two: Sus-tayn-Z / House 2 / Contrary construkction / The deception of the trush / Acoustic Dinosaur / Lounge Vrooom
Di tutti e quattro i ProjeKcts, il secondo è l’unico che merita una censura pressoché totale e inappellabile. A liquidare quest’opera basta il solo fatto che Adrian Belew opera con una V-drum: una scelta del tutto incomprensibile se si pensa che, all’epoca, Robert Fripp avrebbe potuto contare sull’apporto di ben due batteristi (Bruford e Mastellotto) che, invece, sono inspiegabilmente esclusi dal progetto. A questo si aggiunga che il Belew si limita proporre ritmiche scontate e semplici: insomma, per farla breve, non è affatto credibile nella nuova ed inedita veste di batterista. I deliri Fripponiani alla chitarra condiscono un progetto incolore, ispiratore di noiose sonorità industriali, mai evolute, sempre contraddistinte dagli inquietanti scenari delle caotiche metropoli di fine millennio. Purtroppo - e si sottolinea purtroppo - è anche la formazione più prolifica: si contano ben 4 uscite discografiche di cui 2 doppi Cd.
ProjeKct three
Robert Fripp: guitar; Trey Gunn: touch guitar, talker; Pat Mastellotto: electronic traps & buttons;
1999 - Masque (DGM9913-C)
Masque 1-13
2007 - Live in Alexandria, VA - March 3, 2003 (Club 34)
Introductory Soundscape / Improv: I / Level Five / Improv: II / The power to believe II / Facts of life / Sus-tayn-Z / the deception of the Thrush / Vrooom / Q & A
2004 - Live in Austin, TX - March 25, 1999 (Club 27)
Masque 3 / Masque 11 / X-chayn-jiZ / Hindu Fizz / Heavy construkction / Introductory Soundscape / Masque 8 / Light construkction / Masque 2 / CCCCCCs / Projekction / the deception of the Thrush
Per il tipo di sonorità proposte, questa incarnazione dei ProjeKcts è quella che più si avvicina ai King Crimson tradizionali (manca solo Belew). Non a caso, è l’unica formazione che attinge corposamente dal repertorio ufficiale, proponendo anche pezzi dei King Crimson, ancorché recentissimi (Level Five / The power to believe / The deception of the Thrush / Vrooom). Si tratta senza dubbio di una formazione interessante, forse leggermente più nervosa e caotica della formazione madre, certamente più sperimentale. Un'unica pecca è costituita dal fatto che Pat Mastellotto si dedica a sperimentazioni ritmiche dal taglio sonoro assai moderno, decisamente troppo elettrico. Ma in fondo, il ragazzotto inglese può essere perdonato: non è forse vero che, in queste velleità ritmiche di stampo elettrico, ci sono passati un po’ tutti? (Compreso il maestro Bruford, tanto nei King Crimson, quanto negli Yes a cavallo tra gli ‘80 e i ‘90).
ProjeKct four
Robert Fripp: guitar; Trey Gunn: touch guitar, talker;
Tony Levin: basses, stick; Pat Mastellotto: electronic traps & buttons;
1999 - West Coast Live (DGM9913-D)
Ghost (part 1) / Deception of the Thrush / Hindu Fizz / Projekction / Ghost (part 2)
1999 - Live in San Francisco 1998 (Club 07)
Ghost / Heavy construkction / Light construkction / Deception of the Thrush / Seizure / Ghost / Projekction
È la stessa formazione del ProjeKct one, con un organico diverso: Mastellotto ha sostituito Bruford e la differenza si sente. Non tanto nello stile (valido quello di entrambi, sebbene molto differente), quanto nella strumentazione utilizzata: la batteria e le percussioni acustiche di Bruford hanno lasciato il posto ai tamburi elettronici del più giovane collega, che già li aveva utilizzati nella precedente formazione. Ne consegue che questa incarnazione, più che al ProjeKct one, suona molto simile al ProjeKct three di cui costituisce una sorta di Mark II. Le sonorità appaiono leggermente più ipnotiche, industriali, algide.
ProjeKct X
2000 - Heaven And Earth
Adrian Belew: guitar, additional “V drumming” su “Side Window”; Robert Fripp: guitar, soundscapes; Trey Gunn: bass touch guitar, baritone guitar; Pat Mastellotto: traps and buttons;
The business of pleasure / Hat in the middle / Side window / Mazimer / Strange ears (aging sapidly) / Overhead floor mats under toe / Six o’clock / Superbottomfeeder / One e and / Two awkward moments / Demolition / Conversation pit / Çin alayi / Heaven and earth / Belew jay way
A dispetto del nome, ProjeKct X non è affatto una frammentazione dei King Crimson, ma un vero e proprio progetto parallelo: la formazione, infatti, coincide in toto con l’incarnazione immediatamente successiva al double trio e si prefigge lo scopo di operare in un settore, quello techno-ambient, del tutto precluso ai Crimson stessi, dediti invece ad “una variante di metal intelligente” (Sid Smith, “In the court of King Crimson”, 2001, Helter Skelter Publishing, pag. 295). In sintesi, nel 2000, opera una sola formazione (Belew, Fripp, Gunn e Mastellotto), ma su due fronti diversi, adottando due sigle differenti e pubblicando altrettanti lavori discografici: Construcktion Of Light dei King Crimson, Heaven and Earth dei ProjeKct X.
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Jakszyk, Fripp & Collins
Jakko Jakszyk: guitars, vocals, guzheng, keyboards; Robert Fripp: guitars, soundscapes; Mel Collins: alto and soprano saxophones, flute; Tony Levin: bass guitars, Chapman Stick; Gavin Harrison: drums, percussion.
A Scarcity of Miracles / The Price We Pay / Secrets / This House / The Other Man / The Light of Day
Come l'album che precede, anche questo non è tecnicamente un ProjeKcts (non fosse altro perchè pubblicato quando il double trio era ormai considerato acqua passata). Tuttavia, la dicitura "A King Crimson Projekct", che campeggia sulla copertina del lavoro, rende agevole la sua collocazione in calce alla presente monografia (ed effettivamente, questa band si qualifica quale sottogruppo della fromazione attuale).
Prima di recensire l'opera bisogna fare il punto sulle evoluzioni che hanno caratterizzato l'organico nel nuovo millennio.
Superata l'esaltazione del "Double Trio", nel 2000 il gruppo ritorna alla formula quartetto con Robert Fripp, Adrian Belew, Pat Mastelotto e Trey Gunn. Questo organico è certamente il più prolifico del nuovo corso talchè pubblica gli album "The ConstruKction of Light" (2000), "Heaven and Earth" (lo abbiamo descritto poco sopra), "The Power to Believe" (2003), l'EP "Happy with What You Have to Be Happy With" (2001) nonché, come di consueto, alcuni album live.
Nel 2004 Gunn è sostituito da Tony Levin mentre 4 anni dopo si aggiunge un secondo batterista, Gavin Harrison. Entrambe queste incarnazioni non hanno pubblicato materiale in studio, limitandosi alla sola attività live (se non erro, solo la seconda pubblicherà brani scaricabili dal sito).
Nel 2011 la formazione è pesantemente rimaneggiata giacché rientra il sassofonista Mel Collins mentre alla voce troviamo Jakko Jakszyk, già con i "21st Century Schizoid Man", supergruppo composto da vecchi elementi dei Crimson (qui maggiori info su questo gruppo). Di fatto Belew e Mastellotto risultano ancora nella formazione ufficiale. Lo si deduce dal fatto che l'album viene pubblicato (lo stesso anno, con il titolo "A Scarcity of Miracles") non già a nome King Crismon, bensì "Jakszyk, Fripp and Collins - A King Crimson ProjeKct" (sul retro della copertina, il gruppo viene presentato con l'aggiunta della postilla "with Levin & Harrison").
Detto questo, l'opera è assai deludente, lontanissima dalle cose prodotte in passato (comprese le ultime uscite discografiche). Il disco suona appiattito, spento e non basta la presenza di una sezione ritmica eccezionale (Tony Levin, che non ha certo bisogno di presentazioni, e Gavin Harrison, un batterista che non fa rimpiangere il grande Bill Bruford, seppur dotato di uno stile profondamente diverso) e il rientro di Mel Collins (un sassofonista grandioso, vecchia e rodata conoscenza del Re Cremisi) per salvare un album che appare una copia sbiadita di quanto Fripp ha fatto insieme a David Sylvian. Dell'album, si salva soltanto il brano che fornisce il titolo all'opera (un pregevole sguardo al passato, di buon livello ma non altissimo) e l'artwork, sublimato nella accattivante edizione in vinile).
A corollario della presente recensione, va detto che, fortunatamente, questa formazione ha avuto vita breve: nel 2013, l'organico di cui sopra si è esteso a 7 elementi con il "ripescaggio" di Pat Mastellotto (notizia non certo esaltante, se si pensa che le sue qualità di batterista non sono così eccelse) e l'ingresso di un terzo batterista, Bill Rieflin (qui la recensione del recente album dal vivo di questa incarnazione, mentre qui la recensione di un'antologia che presenta brani in studio suonati da questa formazione, al momento ancora inediti).
Purtroppo, altra nota di demerito, rileva l'assenza di Belew, peraltro contro il suo volere (costituirà una formazione parallela - The Crimson Project - modellata sul double trio, curiosamente comprendente anche Levin e Mastellotto che, di fatto, permangono nelle due band contemporaneamente. Anche questo gruppo è analizzato nell'articolo che potete trovare qui).