Scritto da Gianluca Livi Venerdì 24 Marzo 2017 23:09
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Scritto da Max Casali Venerdì 24 Marzo 2017 19:58
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Scritto da Bartolomeo Varchetta Lunedì 20 Marzo 2017 22:19
Sesta incisione per i DusT, formazione italiana capitanata da Roberto Grillo (qui la recensione del loro quarto album "Portrait of a change") che, con fare subdolamente intelligente, riesce nel difficile compito di prendere in prestito senza cadere nello scopiazzamento selvaggio. |
Scritto da Gianluca Livi Lunedì 20 Marzo 2017 22:13
La formula proposta dagli Agorà è una mistura, talvolta improvvisata, tra certo jazz-rock statunitense di stampo più intimista e atmosfere calde tipiche della cultura musicale mediterranea. |
Scritto da Max Casali Lunedì 20 Marzo 2017 22:09
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Scritto da Gianluca Livi Venerdì 17 Marzo 2017 22:41
Dal 2014, Ian Anderson è obbligato a non utilizzare lo storico moniker Jethro Tull, in luogo del quale egli propone la derivativa sigla Jethro Tull's Ian Anderson (sotto cui sono usciti il live "In Iceland" e i due album in studio "Thick as a Brick 2" e "Homo Erraticus"). |
Scritto da Gianluca Livi Giovedì 16 Marzo 2017 11:06
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Scritto da Max Casali Mercoledì 15 Marzo 2017 22:18
Un concept-album è un progetto che non è alla portata di tutte le band, vuoi per la complessità di legare la track-list con elementi comuni, vuoi per la difficoltà di trovare una nuova tematica che sostenga tutto il percorso senza dare la sensazione di essere ripetitivo. Questo degli Yeah! Mutation è costruito sulla rabbia e la ribellione popolare o semplicemente quella del singolo individuo, che si sforza ad auto- convincersi ( paradossalmente) che il dispotismo sia l’unica chance di benessere attribuita al soggiogato stesso. I dieci pezzi che compongono “Ri(e)voluzione” tentano una sortita energica, un(a) scesa in campo per anelare la fuga per la vittoria. Riusciranno i nostri eroi? La battaglia si apre con un calmo preludio ma sùbito dopo è già… “Guerra” ( poteva essere altrimenti?), ma l’inizio Pinkfloydiano non tragga in inganno, poiché i due minuti finali sono un sontuoso vortice di assoli e riffs severi. L’imperativo è far “Fuoco” per non desistere ai primi attacchi e difendere, con orgoglio, l’indole nazionalista e tenere alti i colori di “Una bandiera”, con un loop che fa da sfondo ad una verace canzone con fitto uso di piatti. La band dimostra un bel cuore indomito, fondamentale per portare avanti la nobile missione di ribaltare il risultato sul campo. Le due parti di “La verità del vincitore” sono strutturate sul doppio aspetto riflessivo e audace nella ritmica, con testi che ostentano tutto il coraggio di chi sta sul fronte. |
Scritto da Luca Driol Mercoledì 15 Marzo 2017 22:06
“Self Destruction Blues” cantavano gli Hanoi Rocks nel 1982 e, mutuando quel titolo, il chitarrista e compositore Daniel Gazzoli ne ricava un’ottima song di sfrontato hard-rock tipicamente ottantiano, tassello del più ampio mosaico che risponde al nome di “Night Hunter”. L’album risulta un’ ottima raccolta di brani diretti e coinvolgenti, sorretti dalla buona vocalità del singer Leonardo F. Giullan e dallo straripante solismo del leader. |
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