Album

Bullet-Proof
Forsaken One

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Scritto da Gianluca Livi Lunedì 07 Agosto 2017 21:32

Pensando ai Bullet-Proof, vengono in mente vecchi ma inossidabili soldati del metal ossessionati dal pensiero ricorrente di mai mollare la presa, nella ostinata direzione già intrapresa da tempo. 
Questa epica suggestione non è molto distante dalla realtà se si pensa che il genere da loro trattato è un thrash di matrice squisitamente classica e che almeno due dei quattro membri in organico vantano un'età piuttosto matura.

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Circus Nebula
Circus Nebula

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Scritto da Elisa Calcamo Sabato 29 Luglio 2017 16:20

I Circus Nebula, band storica italiana - nata a Forlì nel lontano 1988 - finalmente oggi ci presenta il suo primo album in studio. 

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Corciolli
Ilusia

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Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 25 Luglio 2017 12:52

Ad esser sinceri, chi scrive non ha mai avuto particolare predilezione per gli album impostati sul solo uso dei syntetizzatori, eppure questo “Ilusia” va promosso senza indugio, meritando giudizi che si avvicinano alla massima votazione.

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Kamal
2017. Aborigeni Italiani

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Scritto da Max Casali Domenica 23 Luglio 2017 20:53

Ma da dove  è uscito  Kamal? Perché ce lo tengono nascosto nell’Underground? Come mai i discografici  si lasciano sfuggire questo poliedrico narratore con la genialità cantautorale che fu (è) di Celentano? “2017.

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Collettivo EMusic
I Suoni Della Viterbo Sotterranea

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Scritto da Janus Giovedì 20 Luglio 2017 17:21

Il primo cd musicale “underground” della storia musicale - dove il termine inglese è qui inteso in termini letterali - nasce nel sottosuolo della meravigliosa e suggestiva Viterbo.

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Electric Swan
Windblown

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Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 18 Luglio 2017 22:36

Terzo album in studio per gli Electric Swan, Windblown è un disco che sa di rock, di blues, di funky, di rhythm & blues e di soul.

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Comedy of Errors
House of the mind

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Scritto da Valentino Butti Lunedì 17 Luglio 2017 09:49

Con invidiabile cadenza biennale tornano, con House of the mind, i Comedy of errors, band scozzese attiva sin dagli anni ottanta e che, in questi ultimi anni, attraversa una brillante seconda giovinezza.

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Magia Nera
L'ultima danza di Ophelia

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Scritto da Bartolomeo Varchetta Giovedì 13 Luglio 2017 19:02

La genesi di questo disco è a dir poco incredibile se si pensa che Magia Nera è una band nata alla fine degli anni ‘60 e data per dispersa agli inizi degli anni ‘70.

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Ciccio Zabini
Albume

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Scritto da Max Casali Giovedì 13 Luglio 2017 18:49

Ci sono certe tentazioni irresistibili , di fronte alle quali ti devi arrendere . Ad una di queste il cantautore salentino Ciccio Zabini ha dovuto alzare bandiera bianca, in quanto ha ceduto di fronte all’istinto di chiamare inizialmente il suo esordio “Greatest hits”, per poi volturarlo con “Albume”. In fondo, al cambio ci ha guadagnato in originalità e molteplicità di significati insiti: togli la “e” finale ed esce l’album in questione. Ma albume è soprattutto la patina protettiva del tuorlo, metafora involontaria sul ruolo difensivo di un’entità superiore. Ebbene, il primo lavoro di Zebini è una meringa di 10 sbattiture d’uovo ben amalgamate, leggermente impazzite ma montate ad arte. “Tra il bere e il mare” è bizzarra formula tra il jazz e la bossanova e suonata cosi, come viene viene. “Piccola canzone sdrucciola” ha contesto minimale e spirito da storyteller, tra aliti di flauto e contrabbasso. Invece, in “L’uomo di- strutto” e “Furto di-vino” incombe la presenza di De Andrè ed il canto di Zabini non è mai soverchiante; semmai è rispettoso suggeritore di vicende quotidiane e paparazzo di improbabili scatti sul futuro. Ha “Occhi giusti” per frullare la sequenza delle canzoni, inserendo gioiosa struttura tra il country ed il geghegè che ricorda “una zebra a pois”.

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La canaglia
Bitterpop

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Scritto da Max Casali Martedì 11 Luglio 2017 18:55

E’ convinzione frequente che, le ispirazioni migliori per creare, nascono dal disagio e dalla nostalgia. Concetto approvato in parte dal trio toscano de La Canaglia nell’esordio “Bitterpop”, con l’intento di rilanciarlo cantandolo a squarciagola e ristrutturando il pentagramma con migliorie e abbellimenti cantautorati. L’intonaco musicale è spennellato di pop e, talvolta, con una seconda mano di rock. L’inizio è placido con “Boheme” per una equilibrata essenzialità esecutiva, con citazione nostalgica per la Belle epoque. Quando aumentano i giri , lo fanno dolcemente con “Le forme”, in cui tendono a calcare, a macchia di leopardo, territori di Cesare Cremonini, come la conclusiva “Rambla”. Al singolo “Le canzoni tristi” la responsabilità di colpire al cuore, in stile Baustelle, con una posa ispirata alla vista di una combriccola di pulzelle che si confidano tutto quel mondo incompreso dagli uomini. Molto catchy e briosa è “Segnali invisibili” con drumming in controtempo e pieno di giocoleria verbale: lo vedo papabile come prossimo singolo. In generale, gli inframezzi strumentali sono alquanti ricercati e non si tende a storcere il naso per la sensazione del già sentito.

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