In un ipotetico sondaggio che segnali i migliori album progressive italiani degli anni novanta, non credo siano molti quelli che si dimenticheranno di inserire l’opera prima degli Eris Pluvia, “Rings of earthly light”.
A distanza di quasi trent’anni dalla sua realizzazione la suite omonima (più un altro paio di brani) è riproposta dal vivo dagli Ancient Veil che altri non sono che due “transfughi” dei primi Eris Pluvia (nonché fondatori della band), Alessandro Serri (chitarre e voce) ed Edmondo Romano (flauti, sax, clarinetto,low whistle…). Dopo una pausa di oltre venti anni il duo (più Fabio Serri alle tastiere) aveva pubblicato nel 2017 “I am changing” e quest’anno “New-the ancient veil remastered”, la riproposizione aggiornata del loro esordio del 1995. Mancava ora una prova “on stage” che celebrasse questi tre album e l’occasione è offerta dalle due serate (maggio e novembre 2017) al “La Claque” di Genova. La band per i due concerti è completata da Massimo Palermo al basso e da Mario Fuliano alla batteria, oltre a quattro importanti ospiti come Marco Gnecco all’oboe, Valeria Caucino (voce in “Sell my feelings” una delle cinque parti della suite) ed il duo Stefano Marelli/Fabio Zuffanti alle chitarre acustiche (su “In the rising mist”). Set list incentrata su dodici brani, sei dal primo lavoro (che però essendo appena uscito con una nuova veste, era quello che meritava maggiore attenzione), tre da “I am changing” e tre dal primo degli Eris Pluvia per un totale di oltre settanta minuti. Se la suite “Rings of earthly light” non può che rappresentare l’apice del concerto, non si possono dimenticare le emozioni che ogni brano porta con sé a cominciare da “Ancient veil” che apre il concerto. Pezzo splendido, nella sua duplice veste elettrica ed acustica, e sempre ammantato da un’aura fiabesca con pochi eguali. Non stupisce (da tempo peraltro) la classe di Romano nel destreggiarsi tra fiati e legni e nel rendere inconfondibile il sound della band. La delicata voce di Alessandro Serri, le sognanti tastiere del fratello Fabio, la convincente sezione ritmica, confezionano una performance veramente di alto livello. E siamo solo all’inizio. Non è da meno “Dance around my slow time” sopraffino brano acustico che si “accende” in un notevole crescendo ritmico, prima di riadagiarsi nel rassicurante tepore iniziale senza, appena prima, dimenticare un breve “solo” di Alessandro Serri. “The dance of the elves” è una breve e festosa danza folk che precede un altro dei pezzi forti dell’album: “Creature of the lake”, malinconica e di struggente bellezza. Seguono i tre brani “targati” Eris Pluvia con in primis la suite “Rings of earthly light”. Troppo facile la tentazione di abbondare in aggettivi o superlativi assoluti…Nessun commento…Ascoltare, ascoltare ed ascoltare ancora. Degno di applausi il breve “cameo” di Valeria Caucino in “Sell my feelings” che ci strappa una lacrimuccia di nostalgia. Per motivi personali “In the rising mist” ha sempre rappresentato qualcosa di speciale sin dalla sua pubblicazione nel lontano 1991. Un amore al primo ascolto per un brano che conserva intatto tutto il suo fascino discreto. “ I am changing”, la title track dell’album dello scorso anno, apre il trittico finale del concerto, seguita da “If I only knew” soft song ben fatta e dallo strumentale “Bright autumn dawn” brillante e perfetta conclusione di un live-act davvero eccellente e che gratifica il cuore e la mente. Sarebbe stato bello avere anche la versione video del concerto ma va bene anche così. Spiace, invece, che una band così significativa, non sia stata ancora presa in considerazione per il più importante festival prog del nord Italia…Apriamo una raccolta firme?? |
Alessandro Serri: chitarra, voce, flauto Anno: 2018 |