Scritto da Paolo Marchegiani Martedì 04 Agosto 2009 18:34 Letto : 2070 volte
In buona sostanza con questa opera il binomio tratteggia l'immagine di una ideale e brulla terra di nessuno attraverso il robusto ricorso a chitarre e fiati effettati e sapientemente manipolati elettronicamente, con sezioni vocali asimmetriche e multistratificate elaborate da Oteri e profondità sonore e di vasto respiro orchestrate da Laczko. L'idea di musica avanguardista strutturata attorno all'impiego dell'elettronica matura uno slancio enorme grazie all'ottimo lavoro svolto alle chitarre e alla elaborazione del suono di Willie Oteri in perfetta simbiosi con il trombettista Dave Laczko. Tutto il disco è figurazione di una cavalcata spaziale costruita in un oceano di loop sonori, cesure musicali, suoni sintetizzati registrati a tratti in presa diretta. Entrambi i musicisti contribuiscono a far ricadere sull'ascoltatore sensazioni che possono essere ora impalpabili e celestiali ora grevi e cupe ma tutto accade senza che si perda di vista l'empatia e l'entusiasmo vissuto da entrambi nella fase della registrazione. In qualche maniera questo WD-41 è inquadrabile nell'idea di un gigantesco soundscape alieno finalizzato a stimolare la mente e la fantasia del pubblico. Oteri e Laczko si fondono in una psichedelica astrazione sonora densa di improvvisazione. La chitarra di Willie Oteri soffre letteralmente e si strugge grazie alle dilatazioni effettistiche. Ed è tanto rispondente al vero questa sensazione che a tratti appare quasi impossibile distinguere da dove possano realmente provenire suoni tanto difformi. 84/100
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Willie Oteri: Chitarra, loops, effetti Anno: 2009 Sul web: |