Il dEli, scritto proprio come lo vedete, non è altro che lo pseudonimo di Roberto Deliperi, cantautore piemontese alla sua prima vera esperienza nel mercato discografico. “Lo stupido che canta” è un album molto eterogeneo per stili ed impegno emotivo. Come infatti dichiarato dallo stesso Deliperi, l’incisione è ispirata a tutte quelle correnti musicali che hanno influenzato il suo percorso musicale e di vita.
Ogni singola traccia è infatti un mondo musicale a se stante, nel quale si spazia dal rock, anche velatamente prog, al genuino cantautorato made in Italy, dal pop elettronico anni ‘80 al reggae, dal funky allo swing. Una vera prova di versatilità insomma, e visti i risultati si può considerare anche brillantemente superata. Il punto di forza dell’album è proprio la varietà di stili, grazie alla quale l’ascolto è infatti molto gradevole, soprattutto per chi non fossilizza le proprie preferenze su un genere musicale unico. Non un solo brano lasciato al caso o di semplice riempimento per fare volume, ai quali hanno preso parte tanti musicisti e le cui registrazioni sono avvenute tra Londra e l’Italia, proprio a dimostrazione dell’impegno profuso per la produzione dell’album. Seppur volutamente provocatoria, l’unica cosa che non rende giustizia al lavoro svolto è il titolo scelto per disco: a giudicare dall’abilità interpretativa dimostrata, Deliperi sembra infatti tutt’altro che stupido. Formazione: Igor Fejzula: studio tech (West London University) Anthony Leung: studio engineer (Crypt Studio) George Perks: studio assistant (Crypt Studio) Francesco Tambone: studio engineer (S88) James Ivey: mixing engineer (Location Recording) Ed Woods: mastering Tracklist: 1.Viaggio sulla terra 2.Stefania 3.Crash 4.Lo stupido che canta 5.London Sun 6.Le frasi rubate 7.Billy Bob 8.Una meta non ho 9.Blues d'amore 10.Interludio 11.Viaggio dalla terra + Bonus Track (Una sera)
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