Doom, stoner, psych… quante parole sprecate. E’ così difficile per chi scrive tornare alle origini, un po’ come fanno questi cinque svedesi, e chiamare le cose col proprio nome? Questo è hard rock, forgiato nel sacro fuoco degli anni 70, con un recupero che ha del miracoloso di quei suoni vintage, di quell’hammond pastoso brutalizzato come faceva Ken Hensley, e anche di certi suoi difetti, come le parti vocali monocordi, velatamente malinconiche e molto debitrici al primo Ozzy Osbourne. Ma i Burning Saviours sono meno devoti al sabba nero dei concittadini Witchcraft, preferendo omaggiare in senso piu’ generale tutta la scena più "oscura" dei seventies, Bang, Indian Summer o i Gravy Train dopo una sbronza di troppo. E naturalmente i Jethro Tull, immancabili ogniqualvolta un flauto si avventuri fra i solchi. Sfortunati come i loro eroi, i rockers di Orebro si sono appena separati dopo questo loro terzo disco. E un grazie alla Bloodrock, che ne ha curato la lussuosa edizione in vinile |
Mats Olausson: voce, basso Anno: 2008 |