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Equ
Un Altro Me

Dall’appennino forlivese l’arte posseduta degli Equ, l’emozione e il privilegio di un terzo disco Un Altro Me che esce dal raggio d’azione sonico dei precedenti e che da semplice musica elettrifica dei paraggi del rock & dintorni, si trasforma in una magia lessicale e concettuale che non ha eguali nell’underground, musica/teatro che si evolve, cresce e fantastica con la schiettezza e la bellezza di storie, personaggi e cinematiche colorazioni che sali-scendono per tutta la tracklist.

Si, chi vorrà trovare accenni di mediocrità in queste parentesi sonore dovrà andare ad inventarsele, un sequenza di pieces che lasciano pochi spazi ai fraintendimenti, una sensorialità che mette insieme due mondi, la parola ed il gesto della musica, contemporaneità e tradizione che sembrano incollate da Uri Cane “L’inventario” e che hanno molto da spartire con una metafisica che guarda negli occhi a Gino PaoliIl Solito” come allo Zappa astruso, palcoscenico e canzone d’autore in una copulazione lussuriosa e senza “protezioni”; gli Equ sono un’esigenza artistica o il tentativo di uno slancio oltre l’immaginario che premia subito l’ascolto, dodici “atti” che sono il bello della mescola dei generi, per approdare alla fine ad uno “spettacolo” sublime e rarefatto “Un Altro Me”. Innesti cameristici fanno bella mostra come pixel impazziti “Il Difetto”, ritagli di un  Battiato minimalista “Il Ritrattista”, “L’immaginario”, lo sperimentalismo vocale e cacofonico che assalta “Goccia”, il resto è un tourbillon di pensieri e timbri che fanno reserve  royal tra gli scaffali del vero gusto.

Con la collaborazione di Alessandro Bergonzoni, Francesco Gazzè, Federico Bellini e prodotto da Marco Canepa, il disco incombe nell’aria come un’abitudine che si matura col tempo, un definitivo sdoganamento momentaneo (per noi che critichiamo a lettere) dal fastidio dell’ovvio e dall’idea convulsa che tutto musicalmente è perduto, poi queste tracce ci dicono che da qualche parte bisogna pur ricominciare, e loro gli Equ lo hanno già messo in opera.  Fantastico!

80/100


Gabriele Graziani: Voce
Vanni Crociani: Pianoforte
Alessandro Fabbri: Percussioni, rumoristiche, basso
Michele Barbagli: Chitarra, basso

Anno: 2012
Label: Fabarecord
Genere: Pop/Rock

Tracklist:
01. Il Solito
02. L’inventario
03. Vita Da Bar
04. Un Altro Me
05. Verso Casa
06. Il Difetto
07. Il Ritrattista
08. L’immaginario
09. Il Quadro Rosso
10. Eccetera Eccetera
11. Goccia
12. Ad Un Tratto

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