Home Recensioni Album Chris Robinson Brotherood - Big Moon Ritual

Chris Robinson Brotherood
Big Moon Ritual

Siamo dalle parti del grande folk-blues quello che si ascolta in Big Moon Ritual, terzo disco solista dell’ex frontmen dei The Black Crowes Chris Robinson qui con la nuova formazione denominata Brotherhood, ovvero il fior fiore di musicisti americani che del genere ne hanno fatto missione prima ancora che mestiere e che seguitano a rinverdire – se ce ne fosse magari bisogno – l’epopea della immaginifica solitudine della  “santità roots Americana”, ed è come una fiaba che seguita a spargere misticismi e polvere, lacrime e brividi senza prezzo.

Un disco che mantiene intatte e fresche le melodie Seventies Californiane, le atmosfere “fumate” e languide che giravano nelle comuni freak tra bong e incensi al Vetiver, nonchè i colori psichedelici che lanciano arcobaleni verso i Grateful Dead che qui dentro, tra le sette tracce del disco fanno timbro, onore e traiettorie ben definite; tracce che profumano intensamente di libertà e anarchia sognante, il proseguo del pensiero hippy messo tra accordi, slide, e tastiere liquidamente vintage ed un transfert mnemonico nelle terre della beat generation, praticamente tutto l’occorrente per chiudere gli occhi e lasciarsi trasportare su nuvole e stati placentari d’anima. La straordinaria voce di Chris è trasportata dalle tastiere old school di McDougall - “Rosalee”, “Star or stone”, i tramonti tra i canyon ben definiti nelle solitudini corali di “Reflections on a broken mirrors”, lo stato di grazia suprema che ciondola nella ballata strappa lacrima “One hundred days of rain” poi, nel contempo, le chitarre sliddate e le ritmiche ondulatorie rifiniscono questo piccolo paradiso sonante come un quadro metafisico sospeso tra il tutto e l’alto, tra la pace interiore e i temporali della dolcezza.

Il tutto viene aperto dagli svolazzi psichedelici di “Tulsa yesterday”, dai suoi vaticini metedrinici, dal suo trip stroboscopico che alimenta il rituale della Grande Luna che questo straordinario artista della Georgia ed i suoi masnadieri psicotropi omaggia ogni qualvolta il suo asse incrocia il destino della bellezza pallida del grande cerchio della vita.

80/100


Chris  Robinson: Voce e chitarra
Neal  Casal: Chitarra
Mark  Dutton: Basso
George  Sluppik: Batteria
Adam  McDougall: Tastiere

Anno: 2012
Label: Domino Records
Genere: Hard Folk

Tracklist:
01. Tulsa   yesterday
02. Rosalee
03. Star  or  stone
04. Tomorrow  blues
05. Reflections  on  a  broken  mirrors
06. Beware,  oh  take  care
07. One  hundred  days  of  rain

Banner

Questo sito NON utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei “social plugin”. Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei cookie nel sito e leggere come disabilitarne l’uso, leggi la nostra informativa estesa sull’uso dei cookie .

Accetto i cookie da questo sito.