I Dreamhunter sono una band bresciana sorta nel 2002 che comprende artisti dai diversi gusti musicali. Il loro sound ha radici negli anni ’70-’80, sebbene risulti comunque personale presentando,inoltre, sfumature molto attuali. Nel 2005 entrano in contatto con la My Graveyard Productions e l’anno successivo terminano la registrazione del debut album The Hunt is on. A questo segue un promo che fa da anteprima al loro ultimo lavoro uscito nel 2011 intitolato Roll Back.
Ad aprire il lavoro vi è “My Beginning”, un pezzo strumentale che rappresenta una sorta di nascita o, per meglio dire, rinascita; già i pochi accordi di chitarra e il suono di un elettrocardiogramma ci introducono in una dimensione suggestiva. La vita e la morte sono un po’ i leitmotive dell’album e ciò si può notare anche nella successiva “The Night I Left” con i riff ed una voce accattivante, accompagnata dai cori nel refrain. In seguito si può ascoltare la title-track “Roll Back”, in cui traspare il sottile confine tra sogno e realtà. Qui si sente molto l’hard’n’heavy che pulsa nelle vene dei Dreamhunter come anche nel brano “Superstition”: buono è il songwriting che si focalizza, appunto, sulla superstizione che consuma l’anima di chi sta per andarsene. Il sound si fa più melodico ed evocativo nella lenta “The First Time I Met Her”, mentre il ritmo riprende la sua energia in “The Middle”. Con “Honest World” si ha un sapiente dialogo tra chitarre e batteria che fanno da sfondo alla voce espressiva e talvolta graffiante di Michele Gusmeri. La voce domina nella canzone “New Chance”, dove viene ricreata un’atmosfera dolce e delicata sotto le melodie della chitarra. Quest’ultime si ripresentano in “Try Again”, sebbene in seguito il ritmo cambi e prevalgano le note del basso. “Memories of the Hunter”, invece, presenta un sound molto variegato, risultato dalle varie influenze musicali del gruppo: dal metal, all’hard rock con tratti anche progressive, in cui si nota il buon drumming. Particolare è la penultima traccia “Small Gods” a partire dalle note del pianoforte e dal refrain e dalle punte alternative nella seconda parte. Infine vi è “Sunshine”, un brano strumentale che, con pochi accordi, chiude con eleganza l’album. Roll Back risulta, così, un gran passo avanti per i Dreamhunter che sono riusciti a maturare e ad evolvere il loro stile offrendo agli ascoltatori sonorità a dir poco coinvolgenti. 76/100
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Michele Gusmeri: Voce Anno: 2011 |