Scritto da Mario Dessalvi Domenica 11 Marzo 2007 13:53 Letto : 2665 volte
Come potrebbe definirsi altrimenti la presenza di elementi contrastanti che accompagnano il disco a cominciare dal suo titolo, quantomai abusato a scapito di un nome quasi impronunciabile, “Riders On The Storm”, per proseguire con i testi nei quali si parlano spesso due lingue, inglese e tedesco, che vengono talvolta fatte convivere all’interno di uno stesso brano e per finire con i pezzi stessi, a metà strada tra ballad adatte ai neofiti del metal e pezzi di grande richiamo? La risposta non può che avere luogo nelle opinioni dell’ascoltatore singolo. Il disco, sebbene in certi momenti sia talmente divertente e ironico da rasentare il ridicolo è un prodotto sperimentale, a modo suo. Qualcuno nonostante tutto potrebbe trovarlo addirittura geniale e comunque mai ripetitivo. Insomma nulla che possa far gridare al capolavoro, ma comunque un buon disco. |
Fuchs: Voce, chitarre Anno: 2006 |