Indagare sull’essenza dei comportamenti, sulla patologia delle relazioni, sulla validità delle convinzioni, sul senso stesso e sulla mancanza di senso: è ritornato sul palcoscenico dell’Elfo Puccini Bahamuth, di Rezza – Mastrella.
Ha la potenza di un astratto di Kandinskij, questo delirio organizzato, ma “senza implicazioni pratiche”; non per niente l’azione è generata all’interno di un quadro di tela e metallo verde scarabeo dal quale fuoriescono un paralitico tirannico, un nano verde e pettegolo che usa il buio per fare e la luce per dire, un uccelletto a cucù condannato a tornare sempre nello stesso buco, una donna incinta con grandi aspettative di nascita, una coppia di capitalisti, un indiano d’America che canta la sua canzone incomprensibile e Bahamuth, misteriosa creatura mitologica che sorregge il toro che sorregge il mondo sopra un abisso nero che tutto inghiotte, a evocare Dio… “Quando tutto è buio la mente tarda a capire”, dice a un certo punto Rezza. Ma un quadro di Kandinskij si capisce? Rezza entra ed esce dai giocattoli di scena predisposti da Mastrella, usa la sua voce, abusa del suo corpo, in un movimento massacrante che dovrebbe ridurlo in poltiglia. Steso in una immobilità esasperata si fa maneggiare comandando a bacchetta i suoi complici di scena. Stira la sua faccia come una testa di carattere di Messerschmidt. Fa improvvisazioni di gola su tosse in sala. Di fronte a questa esplosione piroclastica lo spettatore ha varie vie per salvarsi il senno. C’è chi ride, per non sentire un sapore amaro in bocca. C’è chi vuole a tutti i costi trovare una consequenzialità negli eventi. Ma questo habitat relativistico è fatto per mettere in discussione le nostre abitudini, le nostre certezze. “I may make you feel but I can't make you think.” sputava in faccia al pubblico un ironico e beffardo Ian Anderson. Attraverso la ripetizione dei gesti assistiamo alla distruzione degli automatismi percettivi, per aprire la porta ad uno sguardo attonito ma sorprendentemente più razionale. Anche questa volta questo incredibile sodalizio artistico ha smontato e rimontato i meccanismi sensoriali ed emotivi del pubblico nel tentativo disperato di farci pensare. “Gastone e Paperino sono cugini; è l’unica cosa che non vi torna?”
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 20 ottobre 2023
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BAHAMUTH dal 20/10/2023 al 22/10/2023
di Flavia Mastrella Antonio Rezza
con Antonio Rezza
e con Manolo Muoio e Neilson Bispo Dos Santos
liberamente associato al “Manuale di zoologia fantastica” di J.L. Borges e M. Guerrero
(mai) scritto da Antonio Rezza habitat di Flavia Mastrella
assistente alla creazione Massimo Camilli luci e tecnica Alice Mollica macchinista Andrea Zanarini organizzazione Tamara Viola, Stefania Saltarelli
una produzione RezzaMastrella, La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello
TEATRO ELFO PUCCINI Corso Buenos Aires, 33 MILANO tel: 02 00660606
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ORARIO SPETTACOLI venerdì e sabato ore 21:00 domenica ore 16:00
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