INTERVISTA
A&B: Per prima cosa, come nasce questo album? Paolo: Quest'album nasce in dieci anni di collaborazione con Francesco, nasce in giornate passate a raccontarci. E' un album molto intimo. Andavo regolarmente a casa sua e prendevo appunti dei nostri dialoghi. Lui aveva questa capacità di raccontare e scrivere fuori dal comune. La sua penna era ancora viva e poetica. Poi tornavo a casa e, davanti al pianoforte, scrivevo le melodie per quelle parole. E' nato così, senza censura ed in modo molto intimo. Possiamo dire di averlo scritto in cucina.
A&B: Come mai l'inusuale scelta della distribuzione nelle edicole? Paolo: Abbiamo avuto contatti con diverse case discografiche, anche importanti, ma nessuna ci garantiva una distribuzione capillare ed un determinato numero di copie stampate. Sempre con la solita storia che i dischi non si vendono. Guido Bellachioma, da sempre amico di Francesco e vicino al progetto, ci ha proposto di uscire con un numero speciale della sua rivista Prog Italia (Sprea Editore) in tutte le edicole. La confezione del vinile è molto curata con all'interno un libretto di 12 pagine 30x30. Dopo una settimana dall'uscita, il disco è andato quasi esaurito e stiamo provvedendo ad una ristampa. Davvero un bel risultato.
A&B: Il titolo è stato pubblicato soltanto in vinile: quale la ragione e, quindi, a quale utente medio si rivolge il prodotto? Paolo: La scelta di uscire in prima battuta in vinile è legata alle edicole. In edicola i cd non vengono quasi più distribuiti. Inoltre, volevamo dare al pubblico un prodotto di qualità, un oggetto da tenere in casa. L'album si rivolge a tutti quelli che amano la canzone diciamo d'autore. I testi non sono mai banali. Francesco è quel Francesco di sempre. Comunque, ad aprile usciremo nei negozi e nei canali tradizionali anche in versione Cd con tre bonus track.
A&B: Nell'album suonano diversi componenti del Banco del Mutuo Soccorso (oggi non più in formazione). E' stata una volontà di Francesco? Paolo: Nell'album suonano anche Maurizio Masi, Alessandro Papotto e Tiziano Ricci (rispettivamente ex batterista, fiatista e bassista del Banco. NdR). Loro, oltre ad essere dei grandi musicisti, sono anche dei grandi amici con cui condivido molte cose della vita, anche al di fuori della musica. Ma al di là di questo, ognuno di loro aveva un rapporto intimo con Francesco fatto di tournée, di viaggi insieme, di amicizia vera e di molte cose che andavano oltre il semplice suonare insieme. Maurizio Masi, inoltre, ha curato insieme a me tutta la produzione artistica. Alessandro mi è stato sempre vicino nei momenti in cui mancava la forza emotiva per pubblicare questo lavoro. Oltre a loro, devo ringraziare Antonella Caspoli, la moglie di Francesco, che, con me, ha prodotto tutto il lavoro. Il suo sostegno ha permesso a queste canzoni di uscire dal quel cassetto in cui erano custodite da anni.
A&B: Con chi, dei musicisti che hanno suonato nel disco, sei oggi ancora in contatto? Paolo: Con tutti, con Adriano Viterbini, Toni Armetta, Gabriele Benigni, Max Dedo, Danilo Fiorucci oltre che con Tiziano, Maurizio ed Alessandro. Con gli ultimi due abbiamo un progetto musicale comune. Siamo amici anche fuori dalla "musica", ci vediamo spesso a cena, ci sentiamo regolarmente. Una bella cosa lavorare insieme sulla voce di Francesco.
A&B: C'è molto intimismo nell'opera e poco prog. Come mai? Paolo: Questo lavoro nasce senza pensare al mercato discografico; non ci siamo mai visti per dire "scriviamo una canzone". Non ho mai proposto a Francesco una musica su cui scrivere un testo né lui un testo da musicare. Era il nostro raccontarsi, il nostro condividere anche storie private. Ad un tratto era diventata per entrambi un esigenza quella di vedersi e scrivere. Scrivere liberamente, senza censura, senza stare a pensare al ritornello. Alcune canzoni non ripetono l'inciso, in altre c'è Francesco che non canta ma recita. La musica è al servizio delle parole di Francesco, la scrittura viene dopo. Quindi poco si concilia con il prog, che tra l'altro io amo moltissimo.
Francesco Di Giacomo e Paolo Sentinelli (Foto di Giovanni Canitano)
A&B: L'uscita di questo disco è accompagnata da un comunicato stampa che riferisce, tra le altre cose, che Francesco, poco prima di morire, aveva abbandonato il Banco del Mutuo Soccorso, una cosa che si apprende soltanto ora, dopo 5 anni. La sua intenzione era quella di continuare come solista, in veste cantautorale, oppure di pubblicare questo album e poi ritirarsi dalle scene? Paolo: La sua intenzione era quella di pubblicare questo nostro lavoro. Ce lo chiedevano tutti quelli che ascoltavano queste canzoni nei nostri spettacoli dal vivo. Anche Antonella, la moglie di Francesco, ogni volta che tornava a casa e ci vedeva felici dopo aver scritto una canzone o una storia, ci diceva "pubblicate questo disco meraviglioso". Proprio quando avevamo deciso è successo quello che mai avremmo voluto succedesse. Quindi ci siamo presi il tempo necessario per elaborare la mancanza, il tempo necessario a me ed Antonella per trovare un nuovo equilibrio. Non credo, comunque, che Francesco volesse ritirarsi dalle scene. Di sicuro le voleva vivere in modo diverso.
A&B: Nel 1994, assieme a Vittorio Nocenzi, sei stato l'arrangiatore di "13", ultimo album in studio del Banco. Eri ad un passo dall'entrare in organico? Paolo: No, non si è mai prospettata questa ipotesi. D'altronde, il Banco ha Vittorio Nocenzi, uno dei migliori tastieristi in circolazione che da solo fa per tre. Ho soltanto lavorato in studio imparando moltissimo al loro fianco.
A&B: Nel 2016, assieme a Francesco di Giacomo, hai ricevuto il premio Targa Tenco per la migliore canzone dell'anno, "Bomba Intelligente", pubblicata sull'ultimo disco di Elio e Le Storie Tese "Figatta de Blanc". La tua opinione di questo organico... Paolo: Lo trovo un gruppo geniale, unico. Sono dei musicisti straordinari, preparatissimi. Ma oltre a questo, hanno un lato umano che raramente trovi in personaggi pubblici. Ci hanno accolto nella loro casa, hanno cullato la voce di Francesco permettendoci poi di vincere la Targa Tenco. Li ringrazierò sempre per quello che hanno fatto.
A&B: Come è nata la collaborazione con loro? Paolo: Attraverso un amico comune, un amico importante come Duccio Pasqua. Duccio dicono sia il mio motivatore. Lui parla con Faso e gli racconta di questa canzone. Una sera andiamo insieme con lui ed Antonella ad un concerto del Trio Bobo in cui suonano Faso e Christian Meyer. Dopo il concerto parliamo di questa idea e Faso mi dice: "mandami la voce ed il piano guida". Così è nata "Bomba Intelligente" suonata ed arrangiata da loro.
A&B: Progetti futuri? Hai parlato di una collaborazione con Maurizio Masi e Alessandro Papotto. Paolo: Oltre a suonare da solo ho un progetto in trio con loro due. Ci stiamo lavorando e siamo molto contenti delle cose che stiamo facendo. Costruiamo i pezzi suonando insieme a casa mia o nello studio di Maurizio. E' bello avere tra noi questa sintonia musicale comune.
A&B: Ultime parole per i lettori di A&B Paolo: Ascoltate il disco di Francesco Di Giacomo senza filtri: ne resterete sorpresi...
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