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Federico Amorosi (CS's GOBLIN, DAEMONIA)

Introduzione

Quando, negli anni '90, Claudio Simonetti decide di creare una band di giovani musicisti con lo scopo di rileggere in chiave heavy rock acuni classici dei Goblin, del suo repertorio solista e di colonne sonore di vari film horror, Federico Amorosi viene prescelto per il ruolo di bassista. 
Lasciata la band, l'artista non appare nei ranghi dei New Goblin - con tre dei membri storici dei Goblin (Simonetti, Morante, Guarini) - ma è ancora a fianco al tastierista nella ennesima reincarnazione dei Goblin (stavolta con il nome Goblin Re-Loaded, poi mutato in Claudio Simonetti's Goblin), che, pur vedendo coinvolti due membri dei citati New Goblin, riunisce attorno a sé la formazione più rodata dei Daemonia.





A&B: Ciao Federico. Come e quando iniziasti a suonare il basso e quali sono state le tue esperienze prima dell'incontro con Claudio Simonetti?

Federico Amorosi: Ciao Gianluca. Inizio a suonare il basso a 17 anni con la mia prima band, Croce Del Sud, con cui registro nell'estate del '94 il demotape "Malaria", thrash metal in italiano dove, oltre a suonare il basso, mi dedico al canto. 
Successivamente, vengo ingaggiato dalla progressive metal band Glory Hunter per un tour di promozione al loro demotape "Walls of Silence". Nel frattempo, inizio lo studio vero e proprio dello strumento, prima privatamente poi all'Università della Musica con insegnanti quali Gianfranco Gullotto, Massimo Moriconi, Marco Siniscalco, Luca Pirozzi, per poi proseguire privatamente soltanto con Gianfranco Gullotto, studiando prevalentemente Jazz. 


A&B: Quando e come si è verificato l'incontro con Claudio Simonetti e come sono nati i Daemonia?

Federico Amorosi: L'incontro con Claudio avvenne per caso, durante le registrazioni di "Ulysses:day 2" dei Glory Hunter. Il fonico con cui stavo registrando era il batterista di Simonetti che, apprezzando il mio modo di suonare, mi propose un provino con Claudio. Io ovviamente ne fui entusiasta conoscendo il suo repertorio perchè fin da piccolo ho sempre apprezzato il cinema Horror e le sue colonne sonore. 
Conservo ancora la cassetta dove erano registrati parti dei brani di musica classica che sarebbero poi finiti nel CD "Classics in Rock". Ricordo che andai presso la Ricordi a Piazza Venezia a comprare tutti gli spartiti dei brani classici di Bach, Beethoven, Mozart e li studiai per giorni. Feci il provino emozionatissimo e il giorno dopo stavo già registrando Classics in Rock. Era il 1997.

I Daemonia nascono più o meno l'anno successivo, con la stessa band di "Classics in Rock", con Diego Reali alla chitarra e Daniele Conte alla batteria che successivamente furono sostituiti da Nicola di Staso e Titta Tani. 
L'intenzione era quella di "rinfrescare" in chiave metal il repertorio dei film di Dario Argento quindi Goblin, Simonetti, Morricone, Emerson. 
Io proposi a Claudio il nome Daemonia e registrammo il Dario Argento Tribute (1999).




A&B: Perchè I Daemonia si sono sempre presentati come cover band, suonando, sia in studio, sia dal vivo, sempre brani di Goblin, del Simonetti solista e di artisti o band legate al mondo delle colonne sonore? In altre parole: perchè non hanno mai pubblicato un album di inediti in studio?

Federico Amorosi: Il termine "cover band" mi sembra fuori luogo visto che Simonetti è un membro fondatore dei Goblin. 
La scelta dei brani era sempre riferita ai film del maestro Argento. L'unico brano inedito dei Daemonia compare nel film "La terza madre" dove registrammo il brano "Mater Lacrimarum" featuring Dani Filth (Cradle of Filth) alla voce. 

A&B: Nel 2010 si sono verificati due importanti eventi. Il primo di questi fu la costituzione dei New Goblin, ennesima incarnazione dei Goblin. Due membri dei Daemonia confluiscono nel gruppo, assieme a tre membri storici: lo stesso SImonetti, Massimo Morante e Maurizio Guarini. Curiosamente, il ruolo di bassista viene assegnato al chitarrista dei Daemonia, Bruno Previtali, e non a te. Perché?

Federico Amorosi: Io avevo già lasciato i Daemonia da un pò, prima della costituzione dei New Goblin, quindi il posto di bassista era vacante. 
Tuttavia, la scelta di affidare ad un chitarrista il ruolo di bassista, così importante nei Goblin, ha sempre sorpreso anche a me.

A&B: Poco dopo, i New Goblin si sciolgono e Simonetti dà vita ai Goblin Re-Loaded, poi ribattezzati Claudio Simonetti's Goblin. Tu sei nuovamente della partita. Cosa o chi ti convinse a rientrare nei ranghi?

Federico Amorosi: Tornai a suonare con Simonetti dopo una pausa di 4 anni durante i quali registrai dischi e feci numerosi tour con la band romana Spiritual Front. Poi una sera andai al festival Horror di Nettuno dove Simonetti suonava come Simonetti Horror Project: dopo il concerto facemmo quattro chiacchiere e dopo pochi giorni Claudio mi propose di tornare nella band. 
L'idea del repertorio Goblin "old school" mi entusiasmo'. Fu un bellissimo ritorno.


A&B: Tra tutte le incarnazioni dell'universo Goblin, considero quella dei CS's Goblin come la meno attendibile perchè presenta lo stesso identico organico dei Daemonia Mark II (SImonetti/Previtali/Amorosi/Tani). Sono troppo severo?

Federico Amorosi: Ritengo quello del 2013/2015, trascorso nei Simonetti's Goblin, come il periodo migliore. Mai come in quei tre anni la band aveva maturato i giusti sound e attitude. 
Il successo conseguito dall'intensa attività live di quegli anni lo dimostrano: tantissimi sold out in tutta Europa ed America.   

A&B: Quali le principali differenze tra i Daemonia e i Claudio Simonetti's Goblin?

Federico Amorosi: Le differenze sono enormi. I Daemonia erano una band metal moderna, con un suono molto duro, soprattutto live. Nei Simonetti's Goblin c'è stata una lunga ricerca per avvicinarsi alle sonorità '70, almeno per quanto mi riguarda. Il sound è completamente diverso come anche l'approccio alla registrazione, effettuata come si faceva una volta: i membri che suonano all'unisono e se sbagli ricominci da capo, senza tagliare ed incollare. 
Il maggiore spazio all'improvvisazione nei live dava un sapore totalmente diverso rispetto ai live compatti e duri e alle scalette rigidissime dei Daemonia.

A&B: Anche i Claudio Simonetti's Goblin, come i Daemonia, si esibiscono dal vivo ripronoponendo materiale di archivio e non materiale inedito. Perché? Perchè pubblicare l'ennesima raccolta di vecchi pezzi risuonati (The Murder Collection) e non materiale nuovo? Perché un "Horrr box" che, oltre a quattro vecchi brani (ancora), propone materiale del solo Simonetti solista? (http://www.artistsandbands.org/ver2/recensioni/recensioni-album/7249-claudio-simonettis-goblin-horror-box), peraltro neanche risuonato dal gruppo (il cui nome compare in copertina)?

Federico Amorosi: Le scelte discografiche sono sempre state prerogativa di Claudio…

A&B: Appena un anno fa hai lasciato per la seconda volta i tuoi vecchi compagni, che ora suonano in tre. Le motivazioni sono riconducibili al primo abbandono o sono diverse?

Federico Amorosi: Quando lasci una donna e poi ti ci rimetti insieme, all'inizio sembra tutto molto bello ma la storia ha i giorni contati (LoL).

A&B: I Daemonia e i Claudio Simonetti's Goblin sono da considerare le due backing bands di Claudio Simonetti o sono gruppi con una loro precisa identità collettiva?

Federico Amorosi: Come ho già scritto, ritengo che siano due realtà musicali ben distinte e caratteristiche. Personalmente mi trovo meglio con le sonorità più rivolte agli anni '70/'80 che con quelle metal, per questo ritengo quello passato con i Simonetti's Goblin come il miglior periodo trascorso con Claudio, da quando lo conobbi nel 1997.

A&B: Può un organico composto da sole tre persone suonare i brani che compongono la estesa discografia dei Goblin?  A mio parere no (l'ho scritto qui),

Federico Amorosi: Non sta a me giudicare ma al pubblico che andrà ai loro concerti. Sono degli ottimi musicisti quindi presumo che il risultato finale sia degno.


A&B: Che ne pensi dei Goblin storici?

Federico Amorosi: I Goblin storici sono un'eccellenza italiana, così come anche artisti quali Stelvio Cipriani, Fabio Frizzi, Bruno Nicolai e Ennio Morricone, che ci invidiano in tutto il mondo: una continua fonte di ispirazione per molti. 
Continuo sempre ad ascoltare i vecchi dischi dei Goblin storici con amore, rispetto e devozione!


A&B: E delle recenti incarnazioni, cioé Goblin 4 (già Back To The Goblin), Goblin Rebirth, New Goblin, Cherry Five?

Federico Amorosi: Ovviamente preferisco i Goblin storici ma recentemente ho apprezzato molto il disco dei Goblin Rebirth. 

A&B: Nelle bands di Simonetti tu rivestivi il non facile ruolo che fu di  Fabio Pignatelli, un bassista inarrivabile, sia dal punto di vista esecutvo, sia compositivo. Vorrei una tua personale opinione riguardo a questo artista.

Federico Amorosi: Fabio Pignatelli è da sempre il mio punto di riferimento. Lo considero un musicista geniale oltre che un grandissimo bassista. 
Ha influenzato tantissimo il mio modo di suonare. 
Lo conosco di persona e tante volte l'ho contattato per consigli su strumenti, effetti dell'epoca ed è sempre stato molto disponibile. Un grande!


A&B: Di cosa ti occupi attualmente?

Federico Amorosi: Attualmente sto collaborando col musicista/produttore Heinrich Dressel, su un disco in cui riprendiamo le sonorità elettro delle colonne sonore horror anni '80: un limbo in cui si incontrano Carpenter, Fabio Frizzi e il Simonetti elettronico degli anni '80. 
Lo scopo è quellio di coniugare la parte più oscura dell'elettro con un basso gobliniano a far da ritmica. 
Erano anni che avevo in mente questo progetto ed ora lo stiamo realizzando con particolare empatia. 
Presumo che l'uscita avverrà nei primi mesi del nuovo anno.

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