- A&B - Ciao ragazzi, come nasce il vostro disco d’esordio “Sin, you Sinners!”? E quanto lavoro c’è dietro alla ricerca di questi suoni? - The Devils - Abbiamo cominciato a pensare di mettere su un duo nella primavera del 2015, cercando di capire prima chi dei due avrebbe dovuto suonare la chitarra e chi la batteria. Una volta stabiliti i ruoli abbiamo passato l’intera estate a trapanarci i timpani e a fare saune in sala prove, partorendo decine e decine di pezzi, ma solo pochi sono sopravvissuti al tour invernale e sono finiti sul disco.
- A&B - Quali sono i gruppi, gli artisti che vi hanno influenzato e fatto avvicinare a questo genere musicale? - The Devils - Ci hanno ispirato tutti quei musicisti che non si prendevano troppo sul serio, e che con una sola nota facevano il culo a tutti gli altri musicisti che si impegnavano a vomitare più note possibili in una sola canzone. Ad esempio, nel periodo in cui lavoravamo ai pezzi di "Sin, you sinners!" ascoltavamo parecchio Magic Sam, i Deviants e gli Oblivians.
- A&B - Molti gruppi italiani ed internazionali si sono fatti conoscere non solo per la musica ma anche grazie a maschere e costumi di scena, un elemento che accresce la curiosità del pubblico. Come è nata l’idea di trasformarvi in questi personaggi? La passione per il cinema (“The Devils” film del 1971) è l’elemento che vi ha ispirato? Quanto è importante l’apparenza scenica? - The Devils - La scelta dei costumi è il risultato di una notte brava in cui ci siamo risvegliati completamente nudi per strada, un prete e una suora sono state le prime persone che abbiamo incontrato. Li abbiamo pestati, stuprati e siamo scappati con i loro abiti.
- A&B - In Italia, ahimè, i locali dove poter assistere a grandi e piccoli concerti sono piuttosto scarsi e fatiscenti. Voi avete collezionato numerosi live sia in Italia che all’estero, in Francia. Avete riscontrato una maggiore partecipazione e attenzione di pubblico riguardo al genere che suonate? - The Devils - All’estero il rock ’n' roll è molto più seguito e amato che in Italia, ma questo di certo non può spaventare due diavoli. Non ci ha fermato l'integralismo della dottrina cattolica da fanciulli figuriamoci questo!
- A&B - Raccontateci del vostro incontro con Jim Diamond dei “The Dirtbombs” e Reverend Beat-Man musicista e proprietario della “Voodoo Rhythm Records”, la casa discografica che vi ha prodotto. - The Devils - Inizialmente eravamo molto tesi, dato che Jim ha prodotto la maggior parte dei dischi che adoriamo e avevamo paura di non essere all’altezza, ma lavorare con lui è stato molto piu semplice di quanto ci aspettassimo. Ci leggeva nel pensiero e siamo entrati subito in sintonia, perché oltre ad essere un genio è anche una splendida persona. Abbiamo incontrato Reverend Beat-Man lo stesso giorno in cui abbiamo finito il disco nella stessa città, a Montpellier, ad un festival. Praticamente è stato lui la prima persona ad ascoltare “Sin, you Sinners!”, ed è stato subito amore. Dopo un paio di giorni avevamo firmato con la sua etichetta.
- A&B - Il rock è l’elemento predominante del vostro album. In molti si stanno appropriando del marchio “Rock” senza conoscere minimamente storia e musica. Non rischia di diventare una moda? Quali conseguenze può avere tutto ciò? - The Devils - È davvero strano sapere di musicisti che non hanno un‘interesse maniacale verso la musica e la sua storia. In effetti non ha molto senso. Bisognerebbe chiedersi cosa li abbia spinti a fare musica allora. Il Rock poi di per se è un genere selvaggio, non accetta rispettabilità, è un vero e proprio stile di vita. Si presuppone che chi lo suoni quindi abbia queste caratteristiche, e se non si è Rock inevitabilmente lo si trasmette nella musica. Fortunatamente anche l’ascoltatore più distratto è in grado di percepire l’autenticità di una canzone, se cosi non fosse questo genere sarebbe morto da un pezzo.
Aspetta… ma per questo è morto il Rock?
- A&B - Mi occupo spesso dell’infinito mondo della musica underground italiana ed estera. Ci sono un sacco di ottimi dischi che risultano sicuramente migliori di quelli in commercio. Quanto è difficile affermarsi nel mondo musicale? E quanto conta la fortuna? - The Devils - Noi non crediamo nella fortuna ma nella forza di volontà. Se vuoi davvero qualcosa te la vai a prendere. Per quanto riguarda l’affermarsi, non è una nostra priorità. Sappiamo di sicuro che è difficile fare della buona musica. Quello che accade dopo è solo la conseguenza del tuo lavoro, più lavori duro e più avrai soddisfazioni da esso.
- A&B - Non amo i social ma in questo caso possiedono una notevole importanza per farsi conoscere. Che ne pensate? - The Devils - Sicuramente i social possono essere d’aiuto, ma il rispetto fortunatamente ce lo si guadagna ancora sui palchi.
- A&B - Immagino siate pronti per promuovere “Sin, you Sinners!”. Suonerete in tutta la penisola? Ci saranno nuove date all’estero? - The Devils - Siamo carichi a pallettoni! A settembre comincia il nostro tour. Partiremo dall’Italia per poi suonare in tutta Europa.
Qui le date in aggiornamento: http://www.thedevils.info/shows/
- A&B - L’ottimo esordio è il presagio di un futuro florido. É presto per parlarne ma i diciotto minuti del disco finiscono troppo in fretta, avete già in serbo qualcosa di nuovo? - The Devils - Abbiamo già abbastanza materiale per un secondo disco, ma adesso abbiamo tanta voglia di suonare live e quindi siamo concentrati sul tour.
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