Scritto da Umberto Guerani Lunedì 19 Ottobre 2015 20:22
C'è stato nel ventesimo secolo un periodo storico glorioso, gli anni settanta, in cui nella nostra penisola sono stati realizzati un numero sterminato di capolavori musicali, album la cui qualità non era affatto inferiore a quella che si produceva nelle terre inglesi o statunitensi, un fenomeno che per grandezza e splendore mi sento di paragonare alla potenza dell'impero romano.
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Scritto da Gianluca Livi Lunedì 19 Ottobre 2015 09:44
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Scritto da Gianluca Livi Domenica 18 Ottobre 2015 20:22
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Scritto da Gianluca Livi Sabato 17 Ottobre 2015 21:36
Per niente assuefatta alle uscite discografiche dal vivo, la PFM ci offre una cofanetto che si articola su ben quattro picture cd dalla elegante veste grafica, sui quali sono ripartiti 10 anni di attività concertistica. |
Scritto da Gianluca Livi Sabato 17 Ottobre 2015 18:47
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Scritto da Gianluca Livi Sabato 17 Ottobre 2015 15:09
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Scritto da Gianluca Renoffio Sabato 17 Ottobre 2015 14:27
Ascolto in anteprima questo disco di Mezzala (nome d’arte del genovese Michele Bitossi) intitolato “Irrequieto”. Il disco è il secondo episodio della carriera di solista dell’autore ed è pubblicato dall’etichetta The prisoner records (distribuzione Believe digital). |
Scritto da Luca Driol Sabato 17 Ottobre 2015 14:06
Dopo un paio di EP, i torinesi Nova Lumen giungono al debutto con un album che richiama fortemente gli anni ‘80 tramite un synth-pop evocativo e ben costruito. |
Scritto da Gabriele Martelli Mercoledì 14 Ottobre 2015 20:31
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Scritto da Bartolomeo Varchetta Martedì 13 Ottobre 2015 21:26
Estrosa, poliedrica, affascinante, intrigante, geniale, Aziza Mustafa Zadeh è una pianista originaria di Baku (Azerbaijan), figlia d’arte, introdotta alla musica fin dalla tenera età dal padre Vagif, jazzista affermato. Stabilitasi in Germania, dove continua a dedicarsi alla ricerca musicale, supportata anche dalla madre Eliza, cantante lirica, oramai è presente sulla scena jazzistica dal 1991. Album jazz/fusion permeato di melodie caucasiche, questo “Dance of Fire” segue a breve distanza un ottimo primo album solista ed un secondo in trio niente meno che con John Patitucci e Dave Weckl. Per la pubblicazione di questo disco l’artista si è avvalsa della collaborazione di artisti del calibro di Al Di Meola (chitarra), Stanley Clarke (basso) e Omar Hakim (batteria), i cui nomi sono, non a caso, in primo piano sulla copertina dell’album. Le aspettative non sono per nulla disattese e gli artisti coinvolti fanno onore alla loro fama. L’album prende il nome dalla suite iniziale, composta da quattro tracce senza soluzione di continuità dove un Di Meola scoppiettante ed una incisiva Zadeh, fanno a gara tra rocambolesche scale arabeggianti, eseguite a velocità impressionante, spesso proposte tra momenti di dolcezza e calma. Il disco presenta una combinazione di jazz e fusion, amalgamati da uno stile orientale che ne fa un’opera gradevolmente unica, piacevolmente accattivante e, grazie ai suoi esecutori, sempre esaltante. I brani sono un continuo rincorrersi di scale, intervallate da momenti di riflessione, ove giganteggia la Zadeh, che mostra carattere e spessore, cantando peraltro in stile Azerbaijano, riuscendo così nel difficile compito di unire occidente ed oriente. Fuori dagli schemi classici, questo disco merita ascolti ripetuti che sapranno gratificare l'ascoltatore. Tracce Formazione |
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