Proposta sonora sempre di livello ma un tantino distante dal progressive sperimentale che Wilson aveva manifestato nei precedenti album.
Devo dire - per onestà nei confronti di chi legge - che adoro i Porcupine Tree e il Wilson solista, ma tollero i No-Man e i Bass Communion, mentre non apprezzo proprio i Blackfield (che ho visto anche dal vivo e che, contrariamente alle mie aspettative di allora, mi hanno annoiato non poco). Ciò posto, questo nuovo disco è certamente di livello, sebbene un tantino manieristico: Wilson ha privilegiato le soluzioni ad effetto, quelle un po' accattivanti, a discapito di certe sperimentazioni che invece avevano caratterizzato molte cose degli altri album solisti. Ne consegue che alcuni talenti (uno su tutti, il grande batterista Marco Minnemann) sembrano utilizzati al di sotto delle loro potenzialità esecutive. Questo è il classico disco che io consiglierei a chi si avvicinasse all'artista per la prima volta, a digiuno di progressive complesso e multistrutturato. In quest'opera ci sono soluzioni accattivanti, ad effetto, ideali per i neofiti: Wilson crea un riff efficace, una mlelodia sensata ed armoniosa, un passaggio accattivante, e li ripropone con insistenza, mai in vesti troppo invadenti, sempre efficacemente, con il chiaro scopo di fare entrare tutto in testa al primo ascolto. Ci riesce benissimo, cosa che non sarebbe potuta accadere se avesse osato di più, sperimentando, demolendo i clichè un po' troppo ordinari di un certo progressive orecchiabile. Quindi, in sintesi, un buon disco ma non ottimo. Naturalmente, alcuni brani sono di livello superiore: "Home Invasion", ad esempio - che presenta la coppia Minnemann-Govan in forma sbalorditiva - è un esempio del Wilson vecchia maniera, con innumerevoli intrecci di raro spessore progressivo. In termini se non negativi, quantomeno meno positivi va citata "Routine", che ha una voce femminile non particolarmente efficace, e "Regret #9" che, troppo carica di effetti e campionamenti, perde un po' di spontaneità. |
Steven Wilson: lead voce, mellotron (tracks 1-10), tastiere (tracks 1, 2, 4, 6, 7, and 8), chitarra (tracks 2-10), bass (tracks 1, 2, and 5-7), banjo (track 7), hammered dulcimer (track 9), programming (tracks 1-5, 9, and 10), shaker (tracks 3, 5, and 6), effetti (tracks 1, 2, 4, 5, 9, 10, and 11) Con Anno: 2014 |