
Intervista realizzata da Gianluca Livi
Ho sempre letto cose concernenti Magnus, fin da adolescente: le sue opere, le sue dichiarazioni, i ricordi di chi lo conosceva, le impressioni di chi oggi lo commemora. Eppure, nell'oceano di scritti a lui dedicati, non ho mai scorto le testimonianze di chi viveva con lui il quotidiano: la moglie Margherita, i figli Riccardo e Francesca. In altre parole, ne parlavano tutti, di Magnus, e ne parlano tutti ancora oggi - amici, conoscenti, colleghi, editori, giornalisti, ex soci - ma nessuno si è preso la briga di andare a reperire le informazioni più genuine alla fonte: la sua famiglia (soltanto la moglie, in rari casi, ha concesso interviste). Ho pertanto deciso di contattarli tutti e tre, proponendo loro la folle idea di una intervista corale nel corso della quale affrontare argomenti vari, tra i più disparati, partendo dal suo ruolo di padre e marito, giungendo alla causa con l'ex socio Luciano Secchi, passando per le sue opere, il soggiorno a Castel Del Rio, il legame con Giovanni Romanini, i molteplici aspetti del suo carattere complesso e molto altro ancora. Con mia grande sorpresa, l'iniziativa è stata gradita: l'approccio molto sommesso e discreto che caratterizza il modus comportamentale della famiglia Raviola, mi aveva portato a presagire un cortese ma deciso rifiuto. Mi sbagliavo: quella che ne è scaturita, prima che una intervista, si evidenza quale esperienza di vita permeata di substrato emozionale, sempre propenso a far riflettere, talvolta idoneo addirittura a commuovere. Cinque, in tutto, gli interessati: io che intervisto, loro tre che dialogano con me, più lo stesso Roberto Raviola, del quale vengono oggi contestualizzati stralci di sue dichiarazioni passate. Buona lettura. _____________________________________________
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