A&B: inizio questa intervista parlando della collana "Il Grande Magnus", edita recentemente da "La Gazzetta dello Sport" e dal "Corriere della Sera". Che peso ha avuto la famiglia Raviola nella stesura di quest'opera antologica così estesa e completa? Margherita: penso di aver potuto dare un valido apporto, però i curatori erano molto preparati ed alcune volte ho imparato da loro. Il mio supporto è stato fornito soprattutto nella ricerca delle immagini che correlavano gli articoli.
A&B: di certo, nessuno si aspettava che Luciano Secchi autorizzasse la pubblicazione dei personaggi realizzati in coppia con Magnus, ma molti sono rimasti meravigliati che l'autorizzazione sia stata negata anche da Bonelli, per il Texone. I rapporti con la nota casa editrice milanese non sono buoni? Margherita: l’editore ha rapporti di amicizia sia con Bunker, sia con la Bonelli ed ha chiesto loro i vari permessi che tuttavia gli sono stati negati. A&B: la collana "Il Grande Magnus" è un'opera incredibile, giacché presenta in maniera meticolosa l'arte immensa di Roberto Raviola, per la prima volta offerta con metodo organico. Ci sono argomenti che potevano essere trattati con maggiore accuratezza? Mi vengono in mente (ma è soltanto un esempio), le interviste presenti su youtube, colpevolmente scartate dal volume 28, intitolato "Interviste" (se ne poteva certamente pubblicare una trascrizione su carta). Margherita: le interviste presenti su youtube credo esulino dalla possibilità di essere utilizzate. A&B: Luca Boschi, il cui operato è stato di assoluto rilievo, ha agito di concerto con la famiglia Raviola? Margherita: Luca Boschi è un caro amico, “un pozzo di conoscenza magnusiana”. Ha comunque agito per conto dell’editore. A&B: abbiamo nominato Luciano Secchi: è significativo che in nessuno dei 30 volumi della collana sia presente un suo commento. E' stata una precisa volontà dell'editore o degli eredi? Oppure, lo stesso Secchi si è rifiutato di fornire un contributo? Margherita: in realtà, non ce n’è stato alcun bisogno. A&B: nell'articolo che si trova qui: https://www. giornalepop. it/il-caso-magnus-bunker-in-tribunale/, viene riportato che Magnus e Bunker «non ebbero mai dei veri e propri scontri pubblici. (. ) I rapporti non dovevano essere cattivi se Raviola, in una intervista a Fumo di China del 1991 (cinque anni prima della sua scomparsa), parlava con apparente bonomia delle nuove proposte di lavoro di Secchi». Io, invece, ho tratto nel tempo una impressione diversa: i rapporti non si interruppero in maniera così pacifica come qualcuno ha voluto far credere. Soccorre lo stesso Magnus, a cavallo tra gli anni '70 e '80, affermando, tra le altre cose, «...il Socio non è stato molto cavalleresco con me» (Bollettino del CGAF n. 1, febbraio 1978) oppure «...lui è diventato re e io sono rimasto straccione e allora il sodalizio non è diventato possibile» (Orient Express n. 2, luglio 1982). Cosa vi raccontava, al riguardo, Magnus? Margherita: confermo che il “socio” non è stato così cavalleresco. Roberto mi disse che, quando capì che, anni prima, aveva firmato, senza leggere, un documento dove cedeva tutto, compresi gli originali, nel tempo e nello spazio, appoggiò la matita e tornò a Bologna. A&B: al riguardo, è ormai noto che voi avete intentato una causa contro Luciano Secchi. Ho letto con molta attenzione la sentenza di primo grado (n. 14487/03 del Tribunale di Milano) e quella di secondo grado (n. 5055/04 della Corte di Appello di Milano). Premesso che, a mio modesto parere, promuovere un'azione legale è stato oltremodo doveroso - se non per una questione economica, quantomeno per dovere morale nei confronti di Magnus - come è stata valutata la vostra iniziativa dall'opinione pubblica, dagli addetti ai lavori (sceneggiatori, disegnatori, editori), dai vostri amici e parenti? Margherita: la possibilità di avanzare una causa ci venne proposta da un grande estimatore di Magnus, il compianto Avvocato Puccioni, già legale della Bonelli, e si protrasse per 13 anni infiniti. A&B: siete rimasti soddisfatti dell'operato di quest'ultimo? Margherita: come legale, sapeva esattamente come procedere. Purtroppo, ci lasciò poco prima della sentenza di primo grado e noi, in quel momento, orfani della sua assistenza, abbiamo dovuto cercare altri avvocati che, tuttavia, non seppero impugnarla. A&B: in una intervista di qualche anno fa, sul settimanale "Sette" (supplemento al "Corriere della Sera"), Bunker dichiarava che «Magnus è sempre stato un grandioso interprete delle mie sceneggiature. Che sono sempre e solo un mio parto. Nel bene e nel benissimo. Sono finito in causa con gli eredi di Magnus e sia in primo grado sia in appello è stato santificato che Max Bunker è l’autore di Alan Ford. Io creatore letterario e Magnus realizzatore grafico» (https://www.giornalepop.it/il-caso-magnus-bunker-in-tribunale/, marzo 2018). Mi sembra un modo molto abile di aggirare la questione, se si considera che nessuno di voi ha mai dubitato che lui fosse lo sceneggiatore di Alan Ford, mentre ci sono voluti due gradi di giudizio per fargli dichiarare, su ogni albo stampato, che Magnus ne fosse il realizzatore grafico. Riguardo ai testi, dopo la dipartita di Magnus dalla Corno, molti lettori non poterono fare a meno di notare quanto fossero calati (non soltanto i disegni di Alan Ford, ma anche) alcuni elementi della sceneggiatura: in sintesi, le storie parevano aver perso mordente, palesando talvolta alcune prevedibilità e un sarcasmo certamente più debole. Magnus parlò mai con voi dei suoi contributi ai testi? Margherita: so che si facevano grosse risate quando rileggevano le sceneggiature di Bunker e, probabilmente, in quella fase venivano arrotondati alcuni punti. A&B: si, alla stampa fu lo stesso Magnus che confermò i suoi contributi alle sceneggiature di Bunker, anche se riconobbe sempre i meriti del socio come sceneggiatore: «Magari modificavo qualcosa all’ultimo momento, per sciogliere una situazione, ma non è vero che cambiavo tutto. Anzi, Bunker era molto preciso (.) Mi è capitato di vederne altre, di sceneggiature, e dopo aver lavorato su quelle di Bunker, mi accorgevo di come fossero più leggere: le sue erano dei piccoli gialli» ("Sua Maestà il Grottesco: Magnus”, Bologna, primavera/estate 1988). Margherita: si e con chiusura tombale. A&B: chi di voi ebbe rapporti con Luciano Secchi prima della causa? Margherita: nessun rapporto. A&B: stessa domanda con riguardo al periodo successivo alla causa... Margherita: nessun rapporto anche dopo. A&B: durante la causa, Paolo Piffarerio e Thea Valenti furono chiamati a testimoniare da Luciano Secchi circa il ruolo di mero esecutore che, asseritamente, Magnus ebbe nella realizzazione grafica dei personaggi del Gruppo TNT (da notare che il Giudice rigettò entrambe le testimonianze). Come furono, se ci furono, i rapporti con loro due, nel corso della causa e dopo? Margherita: anche in questo caso, nessun rapporto. A&B: parlando invece del periodo post Bunker, e rimanendo su questioni economiche, il tema della retribuzione delle proprie opere artistiche è stato trattato con una certa ricorrenza da Magnus in diverse interviste. Egli non dava affatto l'impressione di essere attaccato al denaro, giacché non ne parlava mai con avidità, mentre sembrava manifestare un approccio in termini di mera esigenza primaria, a volte palesando una certa sofferenza, facendo capire, con gran garbo, quanto la situazione non fosse florida. Margherita: va innanzitutto detto che Roberto era generoso per natura.
Margherita: di quali sceneggiature stiamo parlando? A&B: per esempio “I Briganti” ma anche “L’uomo che uccise Ernesto Che Guevara”. Lo stesso Magnus, riguardo al secondo, ebbe a dichiarare che «Non sono riuscito a leggerlo. L’ho fatto una volta in treno e ci ho messo 3 ore» (Fumo di Cina n. 2/29 - luglio 1987). In generale, nelle interviste, egli ha riconosciuto che sceneggiare un fumetto era un lavoraccio… Margherita: si, certo. I Briganti è un libro cinese del 13° secolo e nell’indice si possono vedere i vari capitoli sottolineati con la scaletta per le stesure e si nota che manca l’ultimo capitolo. A&B: ad un certo punto, si era parlato della continuazione della Compagnia della Forca ad opera del solo Giovanni Romanini, con il quale Magnus ebbe sempre un legame speciale... Margherita: una mera vox populi.
A&B: Riccardo e Francesca, voi eravate adolescenti quando vostro padre realizzò Tex. Cosa rammentate di quei febbrili anni di lavoro? Francesca: il babbo è sempre stato un uomo CONCENTRATO sul suo lavoro. Riccardo: ricordo bene quegli anni! Circa ogni mese, andavo a Castel del Rio per poter passare un po' di tempo con lui. Sapevo che mi avrebbero aspettato giorni anche di "solitudine" in quanto lui stava chiuso nella sua stanza a disegnare. Non c'era troppa differenza tra quando abitavamo tutti sotto lo stesso tetto e l'albergo che lo ospitava. A&B: che ricordo hai di Castel Del Rio, in quegli anni? Riccardo: Beh, Castel del Rio, per me, come per lui, era un posto silenziosissimo dove potevo disegnare ore ed ore senza nessun compito scolastico o impegno "noioso" da 15-16-17enne. A&B: tornando al Texone… Riccardo: pur essendo teenager, mi rendevo conto che aveva intrapreso un lavoro lunghissimo. A&B: cosa pensate di tutti gli attuali disegnatori che ricalcano in maniera fedele lo stile grafico di Magnus? Francesca: alcuni disegnatori lo fanno per devozione al Maestro, altri per apparire. Riccardo: ogni disegnatore ha il suo stile e sapere che mio padre è un Esempio da copiare mi inorgoglisce molto!! A&B: perché dici "da copiare"? Riccardo: quando diventi "l'esempio", ovviamente tutti sono delle copie… e diventando grande e disegnando per lavoro, oltre che per passione, impallidisco all'idea che ci siano tanti disegnatori che abbiano preso Magnus come punto di riferimento (parlo del segno grafico)... A&B: c'è qualche nome che vale la pena citare? Riccardo: a mio avviso, Giovanni Romanini è l'unico che si è avvicinato molto al suo stile... agli altri do un abbraccio per il loro Amore per mio padre.
A&B: Sempre parlando di coloro che vi hanno chiesto di riprendere i personaggi creati da Magnus, quali sono i soggetti più richiesti? Margherita: impossibile non citare, a questo proposito, il seguito de “Lo Sconosciuto” per mano della Bonelli, che è apprezzato dal pubblico. C’è molto lavoro da parte del soggettista, il bravo Daniele Brolli, e dei vari disegnatori che si alternano. A&B: Sinceramente, ritengo che abbiate fatto bene a concedere l’autorizzazione a far riprendere da altri il personaggio de “Lo Sconosciuto”. Ho letto il primo volume edito dalla Bonelli, “Le luci dell’ovest”, e concordo sul fatto che sia un buon lavoro: i disegni sono ottimi, pur differenti dallo stile grafico di Magnus, e la sceneggiatura, sebbene sia stratificata e complessa, appare intrigante. Sul formato ho delle riserve: io lo avrei visto bene nelle dimensioni del classico Bonelli, nell’alveo di una serie autonoma. Riccardo: Ci sono stati alcuni che han voluto e ci hanno chiesto il permesso di poter ridisegnare o continuare alcune storie ma, “Lo Sconosciuto” a parte, abbiamo sempre rifiutato. A&B: Che significato assume, oggi, l'eredità artistica di Magnus? Margherita: tanto lavoro e tanta precisione. Riccardo: Bella domanda... Oggi l'intrattenimento è completamente cambiato e i fumetti sono diventati ancora più di nicchia! Tuttavia, con tutta la tecnologia possibile, ancora resiste nell'animo di alcuni, l'amore per i fumetti. Spesso è un testimone che si passa da padre/madre in figlio/a... A&B: quando penso a certe coppie artistiche, mi viene in mente il genio puro: Mogol/Battisti, Lennon/McCartney, Terence Hill/Bud Spencer, Sergio Leone/Ennio Morricone e molti altri ancora. Tuttavia, terminato il sodalizio, la componente artistica dei singoli individui si è spesso attestata su livelli piuttosto ordinari. Quando è terminato il brillante sodalizio tra Magnus e Bunker, Luciano Secchi è scivolato verso livelli non memorabili, piuttosto piatti, mentre Magnus, al contrario, si è letteralmente innalzato. «Fu una pazzia», dichiarò anni dopo, sempre a proposito dell'abbandono della Corno, «se scendi da cavallo, sei in fanteria» (Sabato Sera n. 6, febbraio 1996) ma, con il senno del poi, l'impressione fu che, chi iniziò letteralmente a galoppare, fu Magnus, non certo il suo collega. Voglio dire: cosa rimane, oggi, dell’arte del Bunker post Magnus? Forse Secchi pensava che il successo di Alan Ford sarebbe perdurato grazie all'efficacia dei personaggi e/o alle sue sceneggiature. Invece, il tempo ha dimostrato che l'assenza di Magnus fu schiacciante e Alan Ford, invece di assurgere a classico, come ad esempio Tex, è diventato un fumetto non memorabile (quantomeno a mio avviso). Riccardo: a suo modo, mio padre ci ha insegnato moltissimo. La cura nella ricerca, nel Sapere, nell'amore per i libri e per i contenuti, la bellezza delle diversità... ci ha insegnato cosa sia la fatica della Precisione. A&B: Chi dei due figli ha ereditato le doti artistiche di Magnus? Margherita: Riccardo ha sempre disegnato, cominciando dai muri di casa… Francesca; mio fratello è bravissimo a disegnare su tanti supporti tra cui la pelle... io ho ereditato la golosità! Riccardo: dal punto di vista "artistico-grafico-pittorico-ecc", ammetto di aver subito di più l'influenza e la voglia di disegnare. Da quando sono nato, disegno e so fare soltanto questo. Infatti ho frequentato il Liceo Artistico. A&B: Riccardo, come disegnatore, quale è il tuo “campo di azione”? Riccardo: come dicevo, ho sempre disegnato e il mio primo Amore sono stati i muri di casa! Un Amore che a 11 anni ho iniziato a praticare anche fuori da casa mia... l'Aerosol Art o Writing (più comunemente noti come “Graffiti”), sono stati e sono (anche se manco da un pò dalla scena) la mia scuola di Stile. Complicatissimi da leggere e difficilissimi da realizzare (se l'interesse è lontano dal semplice scarabocchiare i muri comunali). Per fortuna ho avuto dei Maestri che mi hanno dato i giusti consigli su ciò che concerne il portar "rispetto" all'Arte del writing (Phase 2) e, senza giudizio per chi fa altro, non ho mai vandalizzato. A&B: molti figli d'arte vivono la illustre parentela con fatica, imbarazzo o disagio. Come si vive ad essere figli di Magnus e quale è il Vostro atteggiamento in occasione di eventi commemorativi? (primo fra tutti il Magnus Day, che si organizza ogni anno a Castel Del Rio) Margherita: mi sembra con molto orgoglio. Francesca: sono sempre emozionata quando partecipo a eventi o omaggi dedicati a mio padre. Manteniamo un basso profilo e festeggiamo con affetto il pubblico che non dimentica la sua arte.. Riccardo: personalmente, non ho mai avuto disagio anzi, al contrario, mi ha sempre fatto Onore! Sicuramente, parlo per me, quando hai un padre disegnatore e tu, figlio, fai lo "stesso mestiere", inevitabilmente si crea un paragone. È qui che il gioco si fa duro!! A&B: effettivamente, credo che sia oggettivamente riconosciuto che moglie e figli di Magnus vivono con garbo e discrezione questa blasonata parentela. Margherita: No. Riccardo: Andammo a Marzocca, vicino Senigallia, da alcuni parenti. Fu l'unica volta che andammo assieme. |
Magnus Il vendicatore (inedito) - 1958 Il dottor Kastner (inedito) - 1961 Kriminal - 1964 Satanik - 1964 Dennis Cobb - Agente SS018 - 1965 Gesebel - 1966 Maxmagnus - 1968-1970 Alan Ford - 1969-1975 I Merli - 1970 Ego - 1971 I Briganti - quattro atti (1973-1989) Mezzanotte di morte (collana Il Vampiro Presenta n.14) - 1974 Dieci cavalieri e un mago (collana Sexy Favole n.33) - 1974 Lo Sconosciuto - 1975-1976/1981-1982 (6 numeri) Quella sera al collegio femminile (collana Il Vampiro Presenta n.3) - 1975 La compagnia della forca - 1977 Vendetta Macumba (collana Fumetti Dell'Orrore n.4) - 1979 Il teschio vivente (collana Macabro n.7)- 1980 Milady nel 3000 - 1980 Necron - 11 numeri (gennaio 1981 - novembre 1981) + 2 supplementi Il sogno dello scroscio di pioggia - 1984 Le 110 pillole - 1985 Le femmine incantate - 1987 Sarti Antonio e il malato immaginario - 1988 Il principe nel suo giardino - 1994 Lunario 1995 - 1995 Storie strane - La signora Ning - 1995 Tex, La valle del terrore - albo speciale n. 9 - 1996 Il Conte Notte (incompiuto, inedito) - 1996 eMail: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. tel: +39 051 494942 Magnus Day (Castel Del Rio) Proloco: Piazza della Repubblica 96 40022 Castel Del Rio (BO) http://prolococasteldelrio.it/magnus-day/ email: Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. Il Grande Magnus (Corriere della Sera/La Gazzetta dello Sport) Lo sconosciuto - parte 2 Lo sconosciuto - parte 3 Lo sconosciuto - parte 4 Vendetta macumba e altre storie I briganti - parte 1 I briganti - parte 2 Eros & Horror La compagnia della forca - parte 1 La compagnia della forca - parte 2 La compagnia della forca - parte 3 La compagnia della forca - parte 4 La compagnia della forca - parte 5 Milady nel 3000 Le femmine incantate Necron - parte 1 Necron - parte 2 Necron - parte 3 Necron - parte 4 Le avventure di Giuseppe Pignata L'apprendistato di un maestro Magnus oltre Magnus L'arte della copertina Un autore e i suoi personaggi Schizzi e vignette Il pittore di Castel del Rio Magnus a fumetti Interviste Illustratore, artigiano e scenografo Roberto Raviola, in arte Magnus |