Album

Les Fleurs Des Maladives
Il Rock è Morto

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Scritto da Daniele Ruggiero Martedì 14 Febbraio 2017 18:07

Se il rock fosse davvero morto, il nuovo album dei “Les Fleurs Des Maladives” non avrebbe senso di esistere.

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Crosby, Stills, Nash & Young
Live 1970

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Scritto da Gianluca Livi Domenica 12 Febbraio 2017 21:00

Ecco un titolo assai misterioso.
Pubblicato a fine 2016 in edizione limitata ma facilmente rintracciabile sui principali canali di vendita on-line (ma solo in Europa), comprende otto tracce dal vivo non si sa bene dove registrate. Al riguardo, la copertina non riporta alcun dato eccetto le diciture “Official Radio Broadcast” (sul fronte) e “Recorded for FM-KWXM” (sul retro, in piccolo).

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Baryonyx
Fuori il Blizzard

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Scritto da Daniele Ruggiero Domenica 12 Febbraio 2017 17:40

Il blizzard è un vento polare, una tormenta di neve caratterizzata da raffiche potenti. Baryonyx walkeri era un dinosauro carnivoro lungo otto metri e mezzo, dotato di denti affilati, grossi artigli ed una discreta ferocia.

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Acid Muffin
Bloop

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Scritto da Daniele Ruggiero Domenica 12 Febbraio 2017 17:34

Il trio romano sotterra virtuosismi e tediosi tecnicismi per proporre un sound crudo e diretto, rivolto agli amanti di un rock puro ed orecchiabile.

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Nadiè
Acqua alta a Venezia

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Scritto da Max Casali Sabato 11 Febbraio 2017 22:02

Da tempo, gira la convinzione che ormai si riscontrano rari episodi di canzoni di protesta, come se l’epoca d’oro fosse rimasta inchiodata al cantautorato anni ’70. E’ voce che, sinceramente, mi irrita non poco di fronte a lavori come questo dei Nadiè . Niente scuse signori: qui c’è una cristallina invettiva che riguarda tutta la nostra sfera esistenziale demolita dal volgare, dall’annegamento preoccupante di valori morali ed estetici. Piuttosto, prendetevela con la pigrizia dilagante che ha fatto perdere il fascino della ricerca e della scoperta, reo anche il Dio-denaro, elargito dalle major discografiche, che ha burattinato le radio manovrandole con il business dei soliti noti, affogando grandi talenti indie. “Acqua alta a Venezia” affila le lame della denuncia con tagliente lucidità e ghigno beffardo, nel tentativo (riuscito) di emergere e galleggiare a testa alta nel mare degenerativo dell’etica. Il quintetto catanese apparecchia un desco imbandito di rabbia al vetriolo, senza che le mandano a dire ma piuttosto esponendosi con aitante sicurezza senza timori di risultare anacronistici. In aggiunta, il loro indie-rock ha indubbia originalità, legata alla grande trovata di offrire lunghe tratte strumentali per evidenziare che va data voce anche a note sintomatiche che rispecchino la prerogativa ideologica. Si capisce subito l’antifona con “Conigli” e “In discoteca” con chitarra e folate di vento che partono da lontano per poi spingersi fino a fragori tipici Coldplay , con finali sontuosi. Una leggera calma sembra arrivare con “Breve esistenza di un metallaro”: iniziale giro di piano alla Lennon che conduce ad una seducente maestosità sonora, dall’indiscutibile fascino. C’è aria di tanto malessere? Certo che si ! Quindi meglio non tenersi dentro nulla e piuttosto vomitare più rabbia possibile con tracce blasfeme di “Dio è chitarrista”, decisamente il brano con vertici di grande rock.

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Jane's Addiction
Idiots Rule: Live at Tipitina's, New Orleans, January 16, 1989
WTUL FM Broadcast

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Scritto da Gianluca Livi Sabato 11 Febbraio 2017 10:20

Capaci di coniugare perfettamente psych e sonorità hard, i Jane's Addiction avrebbero certamente meritato maggior fortuna invece di essere relegati ai margini, inseriti nel marasma delle cosiddette bands minori, seppure elevati a simbolo culto di una certa compagine sonora.

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Antonio Firmani
La galleria del vento

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Scritto da Max Casali Giovedì 09 Febbraio 2017 23:18

Da quando esiste il sonoro, il cinema è ricorso necessariamente alla musica per commentare i suoi film con una soundtrack. Ma può succedere anche il contrario:che un artista si ispiri per un intero album al mondo della celluloide. Tutto ciò si capta in "La galleria del vento" , debutto come solista di Antonio Firmani. Due anni prima pubblicò in inglese, con la sua band(the 4th Rows) "We say good-bye, we always stay". Ora, l'artista napoletano sorprende non poco per l'eclettica rarefazione stilistica dei brani, sospesi tra sogno e disillusione, in particolare quella amorosa al passaggio dei trent'anni e che, in qualche modo, sancisce l'entrata nel mondo adulto. Firmani decide di aprire con un suggestivo strumentale, costruito su appoggio calmo che poi, d'improvviso, esplode sontuosamente alla Coldplay. Dal titolo del disco in poi entranoin scena i due personaggi che animeranno, nel bene e nel male, le vicende dell'album: Mario ed Alice, simboli di una generazione a cui è mancato il passaggio intermedio tra adolescenza e fase adulta. E questo rimpianto si riscontra in vari passaggi, con musica forse eccessivamente malinconica, ma con il preciso intento di rendere chiaro il più possibile il mood che alligna nelle tracce, senza fraintendimenti o interpretazioni alternative. Magari, chi è vicino agli "enta" potrà pure obiettare di non sentirsi per nulla addosso la sgradevole sensazione di diventare grande ma di vivere la fase adulta con maggior coerenza e filosofia. Sta di fatto che nessuno può fermare il tempo: semmai, diventare un suo buon alleato, questo si e nulla più. Antonio sussurra le sue nove istantanee con sana leggerezza e tecnica adeguata, non straripando mai ma piuttosto si traveste da fiume Carsico che, a tratti scompare, per poi riaffiorare più in là. "La galleria del vento", "Mario e Alice principianti" e "Pacey Witter" sono episodi splendidi che farebbero gola ai Kings of Convenience.

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Crossbones
WWIII

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Scritto da Daniele Ruggiero Lunedì 06 Febbraio 2017 18:09

Il nuovo album dei “Crossbones” è una ventata di aria calda che porta con sé frammenti taglienti di un trash-metal davvero avvincente.

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Deep Purple
In Concert '72

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Scritto da Gianluca Livi Lunedì 06 Febbraio 2017 10:33

Nient'affatto inutile (come si legge in rete, purtroppo), questa nuova edizione in triplo vinile del concerto registrato il 9 Marzo 1972 al Paris Theatre di Londra, buona parte del quale comparve nell'album In Concert 70/72, edito dalla EMI/Harvest nel 1980 (che comprendeva anche 4 brani registrati dalla medesima formazione, appena due anni prima).

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Jack Brain
Epic spleen

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Scritto da Cosimo Mongelli Domenica 05 Febbraio 2017 22:20

Jack Brain è il progetto solista di Giacomo Casile, musicista underground di Reggio Calabria, già membro fondatore di Insomnia Creep e numerose altre band che spaziano dal death metal al punk. Progetto che prende vita nel 2015, con l'intento, da parte dell'autore, di rielaborare in maniera personale sonorità alterantive rock/grunge rock anni 90. Le registrazioni di “Epic spleen” iniziano nel novembre del 2016. Giacomo Casile, arrangia, produce, canta e suona ogni singola nota: dalla chitarra alle percussioni. Sono forse proprio gli intenti di partenza dell'autore, i limiti stessi di questo primo lavoro. Quando si tratta di ripercorrere sonorità già sentite e strade già percorse, il rischio di sfociare nella monotonia e nel “già sentito” è altissimo: tra le armonie della quasi totalità delle tracce Nirvana e Pearl Jam fanno inevitabilmente capolino e anche gli spunti più validi, perdono inevitabilmente di originalità, facendo trasparire una scrittura troppo lineare e troppo aderente ai quei codici tanto cari negli anni 90.

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