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Boskovic
A Temporary Lapse of Heaven

Doppia recensione di "Eric" G. Laterza e Gabriele Martelli

Gran parte dell’odierno pop-rock affonda le proprie radici nel terreno ben seminato dai precursori del genere durante gli anni sessanta e settanta.

Il chitarrista e cantante vicentino Boskovic (all’anagrafe Luca Boskovic Bonini) deve aver ben chiaro questo concetto, perché dopo un lungo periodo passato a suonare in giro per l’Italia con i suoi Fourback (tribute band dei Beatles) esordisce ora con un disco di dodici brani fortemente influenzati dall’operato dei quattro di Liverpool e, più in generale, dalla musica inglese e americana nata ed impostasi nei seventies.

L’apertura è affidata a “Loss heaven”, strumentale nel quale chitarra e pianoforte si intrecciano per creare una armonia degna dei Pink Floyd (citati con una parafrasi nel titolo di questo cd A Temporary Lapse of Heaven) o del genio solista di Gary Moore (si ascolti “Empty Rooms”). Segue il rock leggero e scanzonato di “Just in town” con i suoi inserti che rimandano alla bubblegum music.
I riferimenti al passato sono molteplici, “Sun (born and die)”, “Deep moon” e “Time to grow” vanno ad attingere direttamente alla fonte dei Beatles, mentre “Everyday” pesca da quella dei loro epigoni Oasis.

Lo spirito di John Lennon aleggia nella morbida e sognante “Look and fly”, invece il twist di “Looking for some song” omaggia le corse pianistiche di Elton John. What you’re doing to me?” è un pezzo di rock puro ed essenziale, costruito su un basso pulsante ed un riff leggermente distorto, che si conclude con un finale dal sapore psichedelico. Medesimo discorso vale per “Good vibrations”, anche se qui ci spostiamo agli anni ’80 e ci avviciniamo alle sonorità dei Duran Duran. La conclusione spetta alla bellissima e dolce ballad “You can do it”.

Questo lavoro, praticamente perfetto per composizione, arrangiamenti ed uso della melodia, dimostra ancora una volta che se si vuole fare buona musica bisogna andare “a scuola dai grandi”  e, dati i risultati, possiamo dire che Boskovic lo abbia fatto e ne sia uscito promosso a pieni voti.

di "Eric" G. Laterza


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Boskovic è un cantautore vicentino che affonda le proprie radici musicali nel rock psichedelico dei tardi anni ’60.

Questo A Temporary Lapse Of Heaven si apre con un breve brano strumentale, un assolo di chitarra accompagnato principalmente dal pianoforte. Sia per le scelte timbriche, sia per lo stile chitarristico è fin da subito chiara l’influenza che i Pink Floyd hanno esercitato su Boskovic, ma sin dalla successiva "Just In Town" appare evidente che i Beatles sono la band cui il cantautore più spesso volge lo sguardo, soprattutto per quanto concerne le linee melodiche e lo stile di cantato.

Time To Grow” è forse il brano che meglio sintetizza tutti gli elementi di questo disco e della poetica di Boskovic: linee melodiche azzeccate ed arrangiamenti sempre freschi pur strizzando l’occhio al passato. Qui le ombre del Donovan di Atlantis e del Bowie di Space Oddity prendono corpo, pur senza oscurare una buona dose di originalità  per quanto riguarda il songwriting.

A Temporary Lapse Of Heaven è un ottimo disco di  rock consigliatissimo a chi vorrebbe che il brit pop degli anni ‘90 avesse avuto una vena più psichedelica.

di Gabriele Martelli


 


Luca Boskovic Bonini: Voce, chitarre e cori
Nino Dell'Arte: Chitarre e basso
Nicola Castegnaro: Batteria
Guest
Marco Andreose: Piano e tastiere
Marco Pivato: Basso (nelle tracce 4, 5, 6 e 9)


Anno: 2015
Label: Autoprodotto per Boskovic Music
Genere: British rock, Pop music, Classic rock

Tracklist:
01. Loss heaven
02. Just in town
03. Everyday
04. Sun (born and die)
05. Look and fly
06. Looking for some songs
07. Deep moon
08. What you're doing to me?
09. Done
10. Time to grow
11. Good vibrations
12. You can do it



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