Scritto da Fabio "Stanley" Cusano Mercoledì 01 Ottobre 2008 13:23 Letto : 2980 volte
Più cupi nei suoni grazie al ruolo da protagonista che hanno assunto le tastiere di Simon Scar, alla fine però, il ruolo di “attore principale” del disco è del nuovo singer Ivan Rave, che confeziona una prestazione superba su tutti i pezzi, col personale picco nella epica “Breathless”, che oscura in quanto a pathos vocale la precedente “Coming Back”, con la sua carta vincente nel ritornello arioso e canticchiabile. Gli Hollow Haze in pratica, ci propongono un metal moderno e diretto, pieno di pezzi veloci e robusti con stacchi melodici (“Pretender”), molto oscuro e cadenzato, che spesso flirta con sonorità progressive come “Waiting”, dove la massima ispirazione musicale sembrano essere i Dream Theater. I toni si attenuato superata la mezzora, con la bellissima ballata “Senses Roam”, dalla vena malinconica ma strutturata in maniera inossidabile e tutt’altro che scontata, mentre il sottile filo di tensione sonora vien ripreso con “Illusion Around” e con la conclusiva “Dark”, che fin dal titolo la dice lunga sull’atmosfera generale del pezzo. In conclusione, questa opera seconda di Savio e co. si dimostra vincente sotto molti aspetti, con i nuovi innesti che portano su un livello superiore tutti i pezzi e dove la perizia tecnica dei musicisti non ha guastato per niente il risultato finale. I muscoli sono ben esibiti, ma anche il cuore pulsa forte nei solchi di The Hagned Man. 75/100
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Ivan Rave: Voce Anno: 2008 |