Scritto da Ivan "Martin" Guidone Sabato 07 Febbraio 2009 21:11 Letto : 2104 volte
Benché il titolo dell'album, che può trarre in inganno, mi sembra più che scontato evidenziare che gli ETB non “macinano” rock'n'roll, nel senso stretto del termine, ma un crossover indefinibile, frutto di tanti padri putativi: fra i tanti spiccano sicuramente i Carbonized (quelli dell'album “Screaming Machines”), la cui influenza sembra non aver mai abbandonato questa formazione, continuando così ad animare vivacemente questi tredici episodi musicali di dinamico e sferragliante crossover. La breve e funkeggiante “Iolao Rock'n'Roll” precede “Spastikoma Mrs Doroty”, quarta traccia del disco, abbellita da cantilene malate e massacri sonori. Quanto mai evocativo il titolo scelto per “Nonsensepointofview”, che per gli ETB sembra essere una autentica filosofia di vita. “My Insanity + Interludio”, con i suoi “rallentoni” metal, sembra perfetta per headbanger collettivi, traccia ulteriormente arricchita dal suono di una trombettina che farebbe venire l'esaurimento nervoso anche ad un maestro Yoga! Curiosamente, per la settima traccia, il nostro combo ha tirato fuori dal loro cilindro magico, un bizzarro titolo in italiano: prendi il genio compositivo del Maestro Morricone e fallo drogare di merda radioattiva per almeno una settimana ed avrai “Pietre Spasmodiche In Western Soda”, una immaginaria colonna sonora per un improbabile spaghetti-western mutante! Altro titolo in italiano è stato riservato all'unico pezzo strumentale del disco: “Crostata Chimera”. Più pacata e persino piacevole è “Quarantined Species”, ottava canzone del disco, che ricorda nel canto e negli arpeggi chitarristici i Red Chili Peppers (sì ma dopo aver fatto il pieno di crack). Quando invece ho ascoltato “Little Withe Wafer” e “My Friends Vampires” ho cominciato seriamente a dubitare della stabilità mentale di questo trio, che come pionieri scavano indefessamente alla ricerca di un suono spastico e dal DNA incerto. In bilico fra metal, funky e hardcore è “Voyeur”, brano che precede “Knowledge Of My Actions”, episodio finale di “Rock Napalm Roll”, che a gran sorpresa si rivela essere una romantica sonata bipolare, dove la voce di una soave donzella ci accarezza dolcemente le trombe d'Eustacchio, già abbondantemente martirizzate dalle tracce precedenti. La furia nonsense e la ricerca indefessa di un suono impossibile, sono gli elementi distinguibili di questi tre pazzoidi che meritano a pieno un posto nell'Olimpo degli Dei della Musica... e se non ci dovesse essere più spazio, allora uno al manicomio criminale andrebbe più che bene. 70/100
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Faz: Voce, basso Anno: 2008 |