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Ernesto De Pascale
Morning Manic Music

Doppia recensione per "Morning Manic Music" di Ernesto De Pascale Ernesto De Pascale, leader nei primissimi anni ’80 dei Lightshine ed Hypnodance è stato nei due decenni successivi quotato critico musicale, storica voce radiofonica della Rai e collaboratore per varie band del nostro panorama come Litfiba e Assalti Frontali, ma anche internazionali come Elliot Sharp e Solomon Burke.
Morning Manic Music, il suo primo album solista, rappresenta il risultato finale della somma della sua esperienza trentennale in campo artistico e nel realizzarlo si è avvalso di una miriade di amici musicisti di spessore ( almeno 3\4 diversi per ogni singolo pezzo) come Ken Nicol alla chitarra e Joe Brungton al violino.

Le 9 tracce di questo disco, virano verso un rock tradizionale di stampo americano, dove però si incontrano spesso il folk irlandese di Van Morrison ed un sano tocco blues tutto nostrano. Il risultato sono una quarantina di minuti scarsi di buona musica suonata con intelligenza e grande cuore, dove la voce robusta di De Pascale evoca paesaggi lontani come lande desolate e montagne innevate, per arrivare direttamente al cuore dell’ascoltatore.

Se “Alive”, dal tocco leggermente floydiano nelle chitarre non stupisce particolarmente nonostante il messaggio positivo del testo, la successiva “Black Pool Babylon” è una ballata country corale con tanto di organo Hammond ad imbastire una melodia dolce ed adatta per i propri viaggi in auto, magari verso le strade deserte della California.
About A Girl” è una ballata malinconica impreziosita da violini e con una prestazione vocale molto appassionata e dai toni tristi.
It’s Tomorrow” si presenta invece come un blues semplice e diretto; “Lost Hollywood” racchiude invece una riflessione dolente della società americana: il pezzo si presenta sotto forma di lento pianistico, rilassato nel suo incedere maestoso e dove è l’ennesima cascata di archi sorretta dai rintocchi del pianoforte, a conferire un grande pathos a questa piccola gemma.

Un disco di alto profilo artistico dunque, perfetto per riscaldare l’anima in questo gelo, una musica ispirata che non pretende di essere originale, ma che vuole essere una confidenza di un uomo navigato nei confronti dell’ascoltatore, una confidenza questa, messa in musica da parte di chi, sulla soglia dei 50 anni, ha deciso di farsi avvolgere dal sacro fuoco dei sentimenti più sinceri da riversare nella musica.

La spoglia “Endless Fight” ribadisce come sia la semplicità uno dei punti chiave del disco, omaggiando ancora un’altra città americana: New York City, sullo stesso filo conduttore anche la successiva “There Will…” con incursioni nel jazz. Chiude “’Till Morning Comes”, altra canzone dalla melodia soft con un Ken Nicol che si trasforma in protagonista col suo tocco magico alle sei corde sfornando un assolo da brividi a metà pezzo.
La morning manic music alla quale faceva riferimento Grace Slik dei Jefferson Airplane in epopea woodstockiana oggi è un semplice omaggio alla tradizione d’oltre oceano, un acquarello musicale pieno di colori sgargianti fatto da un musicista, pronto a rimettersi in gioco ad un’età che di solito porta con se saggezza ... una saggezza che qui, è solo il contorno di un’urgenza espressiva.

80/100

di Fabio "Stanley" Cusano

 

Sarà per la mia tutto sommato giovane età, ma devo confessare che pur avendo avuto in questi ultimi anni la fortuna di incontrare e conoscere Ernesto De Pascale, ignoravo che oltre ad essere un esponente di primo piano della critica musicale italiana fosse anche un valido musicista e autore. Appresa la notizia, quando iniziavo a immaginarlo, chissà perché, con a tracolla una Gibson Les Paul, ecco arrivare questo Morning Manic Music a rimettere le cose a posto, con i suoi nove brani composti la mattina presto al pianoforte a coda nella casa alle pendici della collina Fiesole. E cosa ci dicono questi nove brani? Fondamentalmente che Ernesto è ormai a tutti gli effetti un cittadino del mondo. Traendo linfa dai tanti viaggi e in particolare dalle esperienze vissute in Inghilterra e negli Stati Uniti, la produzione musicale di De Pascale punta diretta verso l’universalità, e lo fa servendosi del linguaggio del Rock. Un Rock raffinato, che poi è quello storico dei vari Dylan, Bowie, Townshend, fatto di chitarre sporche e belle melodie vocali, interpretate in inglese in maniera dignitosa da un De Pascale che scopriamo anche cantante. Un Rock dal respiro internazionale in cui però, accanto a ospiti stranieri come Ken Nicol (Steeleye Span), Kevin Trainor (Jono Manson Band) e Joe Broughton (Albion Band), c’è fortunatamente spazio anche per la viola e il violino della splendida Giulia Nuti, o per l’efficace sezione ritmica dei fiorentini Underfloor, costituita da Guido Melis e Lorenzo Desiati. È anche grazie a loro se in una produzione curatissima ma che rischia a volte di suonare un po’ troppo convenzionale, possono aprirsi finestre inattese, come certi dialoghi canterburyani tra basso e viola, o certi chiaroscuri di piano e voce quasi commoventi nella loro imperfetta sincerità. Morning Manic Music è il melting pot di De Pascale, ma anche un album senza tempo che scorre senza fretta. Offre quaranta minuti di musica che scivolano via d’un fiato e annunciano con ottimismo l’arrivo di un nuovo giorno, perché «il miglior giorno della nostra vita è sempre domani»


di Paolo Carnelli



Ernesto De Pascale: Voce, piano elettrico, basso, Mini Moog

Anno: 2007
Label: Il Popolo del Blues
Genere: Blues/Rock

Tracklist:
01. Alive
02. Blackpool Babylon
03. About A girl
04. It’s Tomorrow
05. Lost Hollywood
06. I’m Only Playing The Game
07. Endless Flight
08. There Will Always Be A Light
09. ‘Till Morning Comes

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