|

I
Daisy Chains sono una band bergamasco-lecchese che inizia a far sentire le proprie note dal gennaio 2008 ed esordiscono quasi subito con il primo album autoprodotto intitolato
Monsters & Pills. Già dai loro primissimi pezzi si può notare lo stile votato all’indie rock permeato dal punk e dalla new wave che gli donano così un sapore più frenetico. Dopo diversi concerti soprattutto nel nord Italia, nella primavera del 2011 pubblicano il secondo album
A story has no beginning or end.
Il titolo dice già tutto: i
Daisy Chains presentano dieci brani, ognuno un racconto diverso che si inserisce in una storia più grande senza però avere un inizio ed una fine precisi. L’unico leitmotiv del disco è lottare per la causa del rock’n’roll facendo emergere un sound tutto personale. Si inizia quindi con una song tradizionalmente indie rock (
“Arrogance”), in quanto si riconoscono vari spunti dal grande gruppo inglese The Smiths, per poi passare al tema dell’amore complicato in
“The end of the affair”. Il titolo di questa canzone è tratto da un libro di Graham Greene da cui è presa inoltre la citazione diventata il titolo dell’album. In seguito il ritmo si arricchisce grazie ai giri di basso:
“One for me” presenta così uno stile che si avvicina più al post punk e viene inframezzata da una parte reggae clashiana. Il punk si fa sentire maggiormente in
“So fast” con un refrain pop, animato dai cori, e un interessante drumming nelle strofe.
L’indie e il punk si fondono per dar vita a
“Don Juan aux enfers” (titolo di una poesia di Baudelaire): il brano è una sorta di ballata cantata da una voce calda ed espressiva. L’atmosfera si fa più tranquilla con
“Much better” proprio per sottolineare la quiete che si manifesta dopo una tempestosa relazione amorosa. Il ritmo ritorna energico grazie ai riff carichi di
“Happy instead”, ma anche della successiva “The time we’re wasting” in cui i Daisy Chains decantano una vita più indolente senza ansie e parole inutili.
“She’s going”,invece, riprende il tema dell’amore tormentato e non ricambiato utilizzando un ritmo composito e la voce del batterista. Per finire si ha
“Visions of madness”, un brano con sfumature new wave, dominato dal dialogo fra le chitarre che si intrecciano ed esprimono quella libertà riconquistata dopo la fine di una relazione.
A story has no beginning or end non è assolutamente da sottovalutare. Come hanno detto i
Daisy Chains è stato frutto di un lavoro corale ed ispirato e credo che sia una delle qualità principali che debba avere un buon album, come questo appunto.
79/100
|

Carlo M. Pinchetti: Voce e chitarra Andrea Melesi: Batteria e cori Davide Tasso Tassetti: Chitarra Giovanni Corvo Melesi: Basso
Anno: 2011 Label: Rocket Man Records Genere: Indie Rock
Tracklist: 01. Arrogance 02. The end of the affair 03. One for me 04. So fast 05. Don Juan aux enfers 06. Much better 07. Happy instead 08. The time that we’re wasting 09. She’s going 10. Visions of madness
Sul web: Daisy Chains @MySpace

|