Scritto da Paolo Marchegiani Lunedì 18 Dicembre 2023 17:22 Letto : 537 volte
Tuttavia la proposta di James Conlon appare travolgente, drammatica e frenetica con grande attenzione ai dettagli e ai colori, evitando il pericoloso rischio degli archi schiacciati dagli ottoni. Le scene di battaglia risultano elettrizzanti e il “Valzer dei fiocchi di neve” genera un buon impatto sostenuto da un lavoro corale lucido e sobrio. La lettura della partitura è vivace nei tempi, ritmica e aggraziata. Ben eseguito, anche se non troppo emozionante, il “Pas de deux" nel quale Čajkovskij dimostra quanto potente possa essere una pur semplice scala diatonica; intensa invece la drammaticità della sequenza dell’albero di Natale di Clara che raggiunge altezze magiche e il disegno musicale del chiassoso buon umore di Polchinelle. L'orchestra è in buona forma e il suono della sezione degli archi rigoglioso e florido; i numerosi passaggi solistici che Čajkovskij ha generosamente profuso nell'organico sono stati eseguiti adeguatamente: menzioni particolari per la fluida cadenza dell'arpa e per la sonora sezione dei fiati nel "Valzer dei fiori", l'esecuzione assolutamente dettagliata del primo flauto nella "Danza degli zufoli" e la combinazione di celesta, clarinetto basso e clarinetto nella "Danza della Fata Confetto". Di pregio anche la sinuosa linea del primo oboe nella “Danza Araba” e le esecuzioni delle trombe nei momenti concitati ad alta velocità del "Trepak". Di valore anche il primo fagotto e il corno inglese nel "Valzer dei fiocchi di neve" e peccato per l’assenza del coro delle voci bianche.
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direttore James Conlon
musiche di: Pëtr Il'ič Čajkovskij
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