Scritto da Valentino Butti Martedì 03 Febbraio 2009 21:31 Letto : 2437 volte
9 brani (la versione digipak ne contiene 2 in più ... operazione quantomeno discutibile) e sprazzi di vibrazioni che riportano indietro nel tempo. Nessuna concessone alla lingua inglese stavolta, ( i 6 brani cantati sono in polacco, 3 gli strumentali ), nessun ritorno (preventivabile peraltro) alla “suite”, ma una consolidata forma canzone; un supporto ritmico sempre ragguardevole (amo molto il modo di suonare di Gabor Nemeth) e due grandi protagonisti: Jozef Skrzek (tastiere, basso e voce) e Apostolis Anthimos (chitarra e percussioni). Significativa la title-track con un pianoforte soffice, una pastosa chitarra e la voce roca e sofferta di Skrzek. Incantevole lo strumentale “Defilada” con evidenti richiami ai ’70 in una sorta di improvvisazione di gruppo ed un grido (Freedom) che ci ricollega idealmente al “Follow my dream” di 30 anni prima. Riflessioni jazz-fusion impreziosiscono “Camelele” e “Opowieść“, mentre uno spiccato spirito “percussivo-tribale” caratterizza “Błogosławione dni“ con rimandi psichedelici molto particolari. Riuscito anche un altro breve strumentale “Sunrise” ( di Anthimos) condotto essenzialmente dall’elettrica dell’autore; o ancora “Góry tańczące” ( di Skrzek ) con delle eco di “classica” primi del ‘900. Un buon album nel complesso che ci mostra una band ancora ispirata e desiderosa di emozionare come sempre. 80/100
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Józef Skrzek: Voce, basso, piano, minimoog, micromoog, tastiere Anno: 2009 |