Diretta e veloce più di un video di Tik Tok: il Collettivo Amore e Informazioni mette in scena questa straordinaria opera scritta nel 2012 dalla drammaturga britannica Caryl Churchill. Una ironica, corrosiva, spiazzante, caleidoscopica messa in scena del costante sovraccarico di informazioni che ci colpisce ad una velocità molto superiore alla nostra capacità di elaborazione, lasciando in noi solo tracce inconsistenti della realtà e inibendo la capacità di provare emozioni.
Spazio neutro privo di contesto, iper-illuminato e senza ombre; tavolo minimal; sedie; sul tavolo una dozzina di calotte sferiche di un bianco glassato su esili gambi luminosi. Modello di pagina web in mutevoli gradienti monotonali? Set fotografico hi-tech per modelle spaziali? Asettico laboratorio? Sono senza indizio, ma sono qui, a teatro e i miei occhi sono sempre più aperti per cogliere ogni messaggio, ogni sfumatura. Solo quando gli attori entrano in scena capisco che le calotte bianco glassato sono dei supporti per maschere e parrucche. Sono vestiti tutti uguali, nei colori base, sono come gli omini delle icone, 3 attori e 1 performer pronti ad accogliere in un battito di ciglia più di 100 personaggi in 57 scene raggruppate in 7 sezioni. Alcune scene durano pochi secondi, le più lunghe qualche minuto. Sulla parete di fondo, in caratteri di design, la striscia con il titolo della scena. Si parte!.
La prima informazione è un segreto: due amiche, una assedia l’altra per farselo raccontare. Sullo sfondo, un topo con grandi lucidi occhi e sensibili orecchie cerca di rubare ogni dettaglio; noi spettatori siamo quel topo! Alla fine, il segreto viene svelato, ma non a noi: era meglio lasciar perdere, ha portato solo lacrime e dispiacere. “Perdono, perdono: il male lo ha fatto più a me”. E … via! Siamo sull’ottovolante delle informazioni bramate. Pazze fanatiche estorcono al loro idolo con la forza l’ultima informazione mancante e lo seviziano fino a metterlo in fuga. Una ricercatrice comunica con minuziosa e quantificata precisione come è riuscita ad associare l’attivazione di un neurone a una azione e un ricordo; ma è rimasta perfettamente ignara della sofferenza causata e della disgustosa crudeltà con la quale ha preso le informazioni dalle cavie vive e dai loro cadaveri straziati. Due amiche in un santuario della natura: non c’è campo, ma le informazioni che cercano sono nel cielo. E si riparte! Con le informazioni che non vogliamo, quelle che vorremmo evitare con tutte le nostre forze. Le informazioni false, parziali. Le informazioni che ci vengono propinate per farci agire a comando. I comandi che ci salvano la vita. La incapacità a trasformare gli stimoli in informazioni utili - dolore, paura – e le inevitabili esiziali conseguenze. L’isolamento volontario, subito o patologico. L’urlo muto. Le informazioni troppo enormi, troppo gravi per riuscire ad elaborarle: la fine del mondo, o la propria morte. I falli della memoria - dove ho messo le chiavi della macchina – ma chi era quella al matrimonio? -. L’eccesso di nozioni non richieste. Le frasi incomprensibili come la poesia cinese. Il silenzio: anche l’assenza di informazione è una informazione, ma di che? L’incertezza e il libero arbitrio: posso raccogliere abbastanza informazione da poter predire il mio destino? I fatti – nudi e crudi, si dice - ma così come sono a cosa servono? E non sai nemmeno se lo ami! Le cose che non puoi sapere se non le vivi: “-Non mi è mai morto nessuno…- Mi dispiace. – Doveva significare tutto per te…- - Forse. Vedremo. –“. Sesso: un fatto di informazioni nel DNA, da rimescolare per generare nuovi esseri; “Il sesso è informazione; se sei fortunato amore e informazione!”. E così via…alcune scene sono così rapide che non si riesce a percepirle, ancora tesi nello sforzo di comprendere la scena precedente. Una bellissima scelta di pezzi musicali contemporanei fornisce la punteggiatura tra una scena e l’altra. Le maschere e i buffi animali ci forniscono elementi di interpretazione di questi attimi di vita “di cui non si conosce né il prima né il dopo” e ci mantengono sul filo tagliente di ironia creato dall’autrice, condizione mentale ottimale per riflettere. Come sempre le opere di Caryl Churchill sono audaci e innovative nel linguaggio e sono straordinari strumenti per guardare, e pensare, il nostro presente. E sono anche delle magnifiche sfide per gli attori e i registi: qui la sfida è decisamente vinta. Un plauso a tutto il gruppo, alle bravissime interpreti Corinna Augustoni ed Elena Callegari, affiancate da Mauro Barbiero e dalla performer Chiara Ameglio che ha curato anche gli elementi coreografici. Efficace la regia di Marina Bianchi in uno spazio scenico essenziale e perciò perfetto.
Questa recensione si riferisce alla rappresentazione del 11 gennaio 2023
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AMORE E INFORMAZIONE dal 10/01/2023 al 29/01/2023
di Caryl Churchill
traduzione Monica Capuani regia Marina Bianchi
con Corinna Augustoni, Mario Barbiero, Elena Callegari, Chiara Ameglio
coreografia Chiara Ameglio oggetti e costumi Ortensia Mazzei luci Giacomo Mattarelli Priorelli sound designer Andrea Petrillo realizzazione suono Gianfranco Turco
assistente alla regia in stage Stefano Bovio
produzione Teatro dell'Elfo, collaborazione artistica Fattoria Vittadini
TEATRO ELFO PUCCINI Corso Buenos Aires, 33 MILANO tel: 02 00660606
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