Scritto da HektoplasmaToxin Lunedì 01 Novembre 2010 22:59 Letto : 2224 volte
...quindi non aspettiamoci grandi cose, nel senso che di novità vere e proprie non ce ne sono, ma il sound é talmente compatto e ben fatto che l'ascolto si fa piacevole e per nulla scontato, nulla da eccepire sia a riguardo della tecnica, sia per la capacità di costruire delle tracks facili e ben strutturate, con strofe aggressive e cariche di pathos sanguinolento ma anche di sognante atmosfera imperiosa ("Enchanted Grave"), il che rende l'ascolto molto accattivante con l'uso di chitarre acustiche qua e là e di effetti sonori da primo impatto. Dunque con un continuo riffing black melodico, doppia cassa e qualche trovata a spezzare il filo conduttore come le varie "Kauniin Koto" (già citata) e "Crown of Guilt" dove lo screaming lascia, almeno per qualche momento, il passo ad una spoken voice e alla melodia temendo sempre alti i ritmi e l'attenzione con impennate epiche e struggenti, (il brano é uno dei migliori del set) particolarmente azzeccate e pertinenti. Si chiude con "Path of Vengeance" dove l'atmosfera nordica e paganeggiante emerge parecchio, ovvero il brano che é la sintesi del lavoro e del sound dei Vigrid con una struttura semplice e diretta, ma che fa subito presa così come il tipico sound nordico, un viaggio nelle fredde lande nordiche ricche di ombre pagane. Mentre se dobbiamo tornare indietro darei un bel otto alla più lunga ed articolata "Howl for the Absent Moon" probabilmente uno dei migliori brani dell'intero album, una song che si contraddistingue per approccio più macchinoso e sinuoso. Questa uscita discografica non fa altro che confermare che i gruppi provenienti da questa terra hanno una marcia in più, senza nulla togliere alle altre nazioni ma possiamo affermare che il sound in questione é proprio di una certa zona europea e sfido chiunque a contraddirmi, per un genere che ha superato ormai da tempo i propri confini per diventare caratterizzante di un'epoca, il solo neo che potrei trovare al platter é proprio la durata del cd, molto ridotta, e la mancanza di novità importanti sia di stile che di esecuzione, ma é forse pretendere troppo da un debut album, quindi aspetto con ansia il prossimo lavoro dicendo che ci troviamo dinnanzi ad un gruppo onesto e genuino, che non cerca di chiudere i ponti con il passato ma che in soli 34 minuti di musica estrema mette in luce una attitudine che detiene una certa dose di sostanza, cosa spesso molto difficile da riscontrare nelle miriade di gruppi che troppo facilmente arriva alla meta del cd full-length. Il potenziale c'é tutto, la musica è favolosa, la voce roca e carica di acute urla. Le chitarre hanno un suono bello e melodico e le ritmiche galoppano lungo il corso delle canzoni come un cacciatore all'inseguimento della sua preda sotto il solo bagliore della luna piena, appropriate al loro ruolo di custodi della natura selvaggia e di quel percorso di vendetta della tradizione pagana. La batteria poi non ha la solita esplosione furiosa come alcuni gruppi nordici ma tende ad arrotondare il sound senza esporsi troppo, non tralasciando un grande senso di creatività. In questo cd non c'é un solo momento di noia. I flauti (certamente ricreati da un synth) sono una meravigliosa aggiunta alla musica e creano vibrazioni di brio per l'ascoltatore avvantaggiando le chitarre. Valuto questo album ottimo perché credo che i giovani ragazzi non abbiano ancora raggiunto il top ma se vogliamo possiamo dire che ci siamo quasi, immaginatevi gli Elvenking con una voce più aspra per fare un esempio ... fate vostro questo cd se siete estimatori del black glaciale intinto nel pagano sogno vikingo! 90/100
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Lauri Viertola: Voce Anno: 2009 Sul web:
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