Scritto da Giuliano Latina Mercoledì 17 Marzo 2010 11:31 Letto : 2114 volte
Il CD dura quaranta minuti ed inizia con la breve intro “Fire from Hell”, epic marziale con chitarre in duetto, preludio a “Death in Hell”, dalla furia speed/thrash e dalle tematiche infernali che ritroviamo anche in “Eye of Lucyfer”: questo brano nasce cadenzato per poi evolversi in un classic metal su cui si innesta qualche eco melodico tipico del dark dei primi anni ’70, con l’aggiunta del coro e di alcune sovrapposizioni vocali. Il ritmato “Priest of War” è più adulto, critico verso alcune ipocrisie religiose, mentre lo speed metal “Born with the Chains ... and Dead under the Whip” descrive le misere condizioni di vita di chi si trova in stato di schiavitù. Si continua con l’epic “Your Bloody Sword”, impreziosito da cavalcate di chitarra e cori. Dopo la breve intro “Wind of Menace”, caratterizzata da effetti di vento, si prosegue con il velocissimo “Annihilation”. Dopo il ritmato “Heroes of Metal”, tipico pezzo legato al tema dell’orgoglio metallico - che, anche se oggi potrà sembrare superato ad alcuni metallari un po’ troppo frettolosi nello sbarazzarsi della storia, era prassi comune e profondamente rispettata in un passato in fondo non così remoto come parecchi seguaci del pop travestiti da metallari sostengono appositamente per inquinare le coscienze dei più inesperti - la conclusione è per “The Witch of the Castle”, dove si alternano un epic cadenzato ed un intenso power metal. In realtà c’è ancora spazio per due cover, cioè la rocciosa “Heavy Metal Breakdown” dei Grave Digger e la melodica “Sympathy” degli Uriah Heep, con le quali gli Anguish Force omaggiano due gruppi storici che ogni metallaro che si rispetti dovrebbe, se non proprio gradire, almeno stimare. I brani sono tutti di durata medio-breve e ricchi di assoli ed inoltre molti di essi sfruttano le doppie voci; anche stavolta, come in passato, non possiamo non notare in chiave negativa alcuni vistosi errori eliminabili con una maggior cura dell’ortografia. I ritmi musicali sono un po’ datati per via del tempo inevitabilmente trascorso, ma in compenso sono sinceri, genuini ed energici, adatti a chiunque voglia rivivere gli anni d’oro, agli appassionati di classic, epic e speed metal ed a chiunque non gradisca le frequenti contaminazioni musicali del presente, spesso snaturatrici del suono metallico. 72/100
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Johnny Thunder: Voce, doppie voci Anno: 2009 Sul web: |