Scritto da Richard Milella Mercoledì 23 Febbraio 2011 20:20 Letto : 2122 volte
Ovviamente non c'è granchè di originale nella proposta degli Underground Railroad, che non hanno certo l'aria da ragazzini imberbi, ma già l'ottima professionalità, il perfetto song-writing, il loro smisurato amore per il sound di tant'anni fa li pone un paio di gradini al di sopra della media delle band italiane brufolose e modaiole (e merdaiole...aggiungerei) tanto da trovarsi catapultati, a seguito di una serrata selezione, sul palco di una edizione del Pistoia Blues Festival. Hard to let go è una meravigliosa ballata e Chain Gang un ottimo rock di ispirazione southern. E se Same Old Place richiama certi suoni particolari e la voce stessa ai "meravigliosi" anni "70, Rainstorm invece attinge a piene mani dal repertorio di Gary Moore (anzi direi che è più che un doveroso omaggio), Drown è uno scatenatissimo breack-tempo, quasi zeppeliniano, quasi psichedelico che conferma le radici più bluesly del power-trio come anche la seguente Part-time President. Come già detto gli Underground Railroad non inventano niente, realizzano un disco godibile eseguendo un buona musica d'accademia, a volte ispirata al classico southern americano e a volte a qualcosa di post grunge, a volte attingendo a piene mani alle sonorità care ai defunti Festival-pop, momento di massimo splendore della musica emergente, (li avrei visti bene sul palco di Atlanta a fianco dei Grand Funk...) ma comunque sempre rock di buona qualità e lo fanno con pulizia, competenza e passione tanto da meritare un sicuro plauso d'ammirazione. Non sempre l'originalità è sinonimo di novità assoluta; a volte basta una buona dose di amore e rispetto verso i mostri sacri usati come faro senza stupidi scimmiottamenti per ...muovere le montagne... Unico neo; non vedo a quale parte di pubblico italiano così (dis)perso fra Pezzali e Emma possa essere indirizzato questo bel disco, peccato. 70/100
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Enrico Cipollini: Chitarra, voce Anno: 2010 Sul web: |