Teatro laboratorio ieri pomeriggio in scena al Parenti, mai didascalico, originale e naif nella forma, psicanalitico nei contenuti e nella rappresentazione. Il supporto audio narrante (voice over Sara Bevilacqua), differenziato dal colore e, immagino, dal tenore dell'impeto descrittivo, fra under e over 13, regala un taglio contemporaneo alla fiaba che i fratelli Grimm nel 1816 pubblicarono intitolandola "I bambini di Hamelin" ed ambientandola nella Bassa Sassonia del 1284. Sedute spartane, sceneggiatura che punta interamente alla suggestione con pochi elementi (scena Iole Cilento) e musiche (Paolo Coletta) ben modulati e organizzati nell'esiguo spazio di movimento della sala Testori. Interazione quasi spontanea, invero abilmente indotta, per l'intera durata della rappresentazione dal protagonista, il pifferaio (Fabio Tinella), capace saltimbanco, mimo, marionettista che, in compagnia del suo legnuto trabiccolo transformer, dà luogo alla magnetica rappresentazione della celeberrima storia. La tradizione letteraria e le versioni che della fiaba ne sono susseguite nei secoli precedenti alla raccolta dei Grimm, incalzano chiavi di lettura zeppe di metafore, riconducibili a catastrofici e tragici epiloghi, determinati nella sotto narrazione da incliti motivi legati alla pochezza d'animo del mondo degli adulti, più nello specifico dei leaders della piccola e incontaminata comunità di Hamelin e all'insopportabile cupidigia degli stessi, deplorevoli e bastevoli queste gesta a determinare il funesto finale. Vittime sacrificali degli atteggiamenti violenti e prevaricatori, privi di scrupoli e di senso civico gli infanti, adesso come allora diremmo, se questi adulti si dimostreranno incapaci di revisione drastica di condotta. Monito severo, e più che mai attuale, ben assestato dalla pièce a rifuggire atteggiamenti e comportamenti insani, avari, razzisti, antisemiti, truculenti e prevaricatori, indifferenti ai più deboli la cui categoria è composta anche dagli artisti di strada, di fatto rivolgendosi meramente ai genitori e ai fautori di input educativi, quindi all'intero mondo degli adulti, a perseguire la generosità e la gentilezza, a promuovere la libertà di espressione verso i bambini e a danzare il ballo della vita e della crescita filiare senza sforzi di costrizione castrante alcuna. La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 31 ottobre 2023 |
Hamelin drammaturgia e regia Tonio De Nitto con Fabio Tinella dramaturg Riccardo Spagnulo musiche originali Paolo Coletta voiceover Sara Bevilacqua scena Iole Cilento luci Davide Arsenio costumi Lapi Lou produzione Factory Compagnia Transadriatica Fondazione Sipario Toscana con il sostegno di Segni New Generations Festival Teatro Franco Parenti Via Pier Lombardo, 14 20135 Milano Questo indirizzo e-mail è protetto dallo spam bot. Abilita Javascript per vederlo. ORARIO SPETTACOLI: mercoledì 1° novembre 2023 ore 16:00 e ore 18:00 |