ll pentimento per la condotta truffaldina da parte del direttore artistico del Teatro Martinitt, interpretato da Luca Ferrini, firmatario anche della regia, scatena una serie di dinamiche grottesche e di boutades maggiormente coinvolgenti nella seconda parte della pièce. L'espediente di approvvigionarsi di introiti economici attraverso gli enti statali preposti, carenti di norma nel settore artistico, mirati a sanare i debiti e risollevando le sorti della struttura, dei palinsesti e dell'intero entourage, attraverso dichiarazioni sfacciatamente mendaci, diviene avviluppante a tal punto, infatti, da convincere il dirigente Daniele Gargiulo a desistere dall' intento di continuare a frodare l'INPS e il Ministero con la complicità del cugino Raul (Simone Balletti) addetto alle luci. Risvegliati dal loro torpore per via della telefonata di Gargiulo che intende rinunciare a tutti i sussidi per malattie, infortuni gravi, morti sul lavoro, invalidità permanenti, per attori anziani, famiglie a carico, i due esponenti statali sembrano essere molto coinvolti e partecipi, presenti al limite dell'invadenza, mentre la chimera dei soldi facili si tramuta in un incubo e l'arruffio prende il sopravvento in un continuo sovrapporsi dinamico di battute e freddure. Gli otto vigorosi personaggi in scena diventano una girandola centripeta. Nell'andirivieni tra il palco e la platea, recitano in sequenza tutti gli attori come una sorta di vera prosecuzione del palcoscenico stesso che disvela, lungo tutte le pieghe dell'intreccio e dell'equivoco, una smaccata finalità sarcastica e irriverente nei confronti della cieca burocrazia ministeriale, della Previdenza Nazionale e dei Sindacati, gravemente deficitari verso il settore dell'arte e della cultura e, perchè no, anche della sanità stessa. Nella tradizione favolistica greca e latina, Esopo e Fedro hanno raccontato vicende in cui la rana è protagonista insieme ad animali antagonisti come lo scorpione e il bue evidenziandone il tratto distintivo di goffa ingenuità che ben s'accosta al tema trattato nella gradevole commedia a cui abbiamo assistito. Clicca qui per leggere la recensione della rappresentazione romana La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 15 febbraio 2024 |
Il teorema della rana
|