Dio è morto e neanch'io mi sento tanto bene
Milano, Teatro Carcano, dal 30 marzo al 2 aprile 2023

Tullio Solenghi rilegge alcuni esilaranti brani tratti dai libri di Woody Allen coniugandoli con le musiche che hanno caratterizzato i suoi film più significativi.

Tante aspettative, nessuna delle quali disattesa, per lo spettacolo del beneamato comico che fa precedere e accompagnare la narrazione teatrale dalla sofisticata musica jazz, con brani di George GershwinTommy Dorsey, Dave Brubeck eseguiti intervallati da un pizzico di Klezmer e di MPB, eseguiti dall'orchestra 'Nidi Ensemble', magistralmente guidata da Alessandro Nidi al pianoforte (con la voce e il violino di Giulia Di Cagno, il trombone di Filippo Nidi, il clarinetto Massimo Ferraguti, il corno di Giulio Montanari e le percussioni di Sebastiano Nidi).
Sul palco, insieme al sestetto, l'elegante presenza del mattatore le cui parole, supportate dal leggio ed illuminate di una continuità fredda atta a demistificarne i contorni, divengono ammalianti al punto da trascinare il pubblico in una carrellata di emozioni; un modo alternativo di disvelarsi attraverso l'elogio e il costante parafrasare dell' illustre mentore, icona cinematografica e letteraria mondiale: Woody Allen.
Inanella una serie infinita di battute, compattandole di platinata flemma ligure, grazie alla quale riescono a scorrere lievi ed inedite.
Due film su tutti: 'I soliti ignoti' (regia di Mario Monicelli, anno 1958) e 'Prendi i soldi e scappa' (regia di Woody Allen, anno 1969), rappresentano per il protagonista quel "sorriso intelligente" a tratti malinconico, da Chaplin ai giorni nostri, e questo rappresenta un manifesto rivelato.
Dichiarando la sua incondizionata ammirazione nei confronti del comico americano di origini ebraiche, le cui produzioni scritte, 'Bestiario', 'Citarsi addosso', 'Effetti collaterali', furono davvero illuminanti, Solenghi racconta sostanzialmente se stesso e il suo modo di intendere il teatro, la letteratura, il cinema e più in generale, il sens of humor applicato alle situazioni della vita quotidiana che da sole regalano alla sua produzione artistica quella credibilità nella quale riconoscersi.
Un eccezionale tappeto sonoro è il costante leitmotiv, valido a smarcare le nevrosi che serpeggiano fra i tanti protagonisti dei film "alleniani" e, per similitudine, nella pièce a cui ho assistito.
Assurto il regista ad archetipo di un certo modo di fare cinema simile a Solenghi per la totale assenza di inibizione nello sciorinare il proprio fascino intellettuale per rendere interessanti vicende che, nella loro piattezza quotidiana, accomunano in realtà miliardi di persone nel mondo.
Si scivola gradevolmente, fra le note e il savoir faire, nella seconda elegiaca parte dello spettacolo dedicata ai ricordi della lunga produzione radiofonica teatrale e televisiva con l'amato Trio Marchesini-Lopez-Solenghi ed ai fortunati incontri che delineeranno una carriera di successo; applausi abilmente catturati e affettuosi per Anna Marchesini, Alberto Sordi, Maurizio Costanzo, Sandra e Raimondo,Paolo Villaggio, concludono il percorso che ha il sapore di un omaggio verso chi, in Italia e oltre oceano, lo ha ispirato e aiutato inconsapevolmente a diventare un affascinante istrione.
L'affetto che mi lega a questo attore risale ai miei primi anni a Milano.
Correva l'anno 1993, epoca cui il Trio era in auge; assistetti poco più che ventenne, ad uno spettacolo al Teatro San Babila che mi immerse in un mondo sconosciuto, espressione di un umorismo paradossale e trascinante, fatto di funambolici giochi di parole, accostamenti grotteschi e straordinari travestimenti caricaturali dei classici della letteratura.
Si ponevano già come avanguardia del non-sense, senza esserlo pienamente, dinnanzi ad un pubblico disarmato e completamente estasiato, del quale io stessa facevo parte.
Terapeutico e nostalgicamente godibile.


Clicca QUI per visionare la recensione dello spettacolo romano.




La presente recensione si riferisce alla rappresentazione del 30 marzo 2023



Dio è morto e neanch'io mi sento tanto bene

protagonisti Tullio Solenghi e Nidi Ensemble

Alessandro Nidi al pianoforte,
Giulia Di Cagno voce e violino
Filippo Nidi al trombone 
Massimo Ferraguti al clarinetto
Giulio Montanari al corno 
Sebastiano Nidi alle percussioni

produzione International Music and Arts




Teatro Carcano
Corso di Porta Romana, 63, 20122 Milano
Tel: 02 55181362

ORARIO SPETTACOLI

venerdì 31 marzo h 20:30 
domenica 2 aprile h 16:30 e h 20:30


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