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Oh NO Its Pok è un trio di ragazzi torinesi eclettici, ispiratissimi e abbastanza folgorati.
Il loro album d'esordio
Visitors Not Visitors giunge al culmine di un lungo periodo che a partire dagli schermi di Operazione Soundwave nel 2008 e, passando per tre EP, li ha condotti dritti a vincere l'Heinekein Jammin Festival Contest nel 2010, a farsi un nome nel circuito di locali londinese, e ad aprire i concerti di band come i Green Day, Editors, Sigue Sigue Sputnik e 30 seconds to Mars.
L'universo musicale creato dai tre è una continua esplosione di originalità ed entusiasmo: i tre propongono un miscuglio di generi che ruotano intorno al post punk, ma dalle contaminazioni più varie.I tredici brani che compongono il disco infatti sono farciti di continui richiami ad ambienti musicali appartenenti a culture distanti tra loro. Abbiamo tracce con sonorità e refrain tipicamente new wave, atmosfere che ricordano la ballatissima surf music di qualche decennio fa ed altre dove la fida Mustang del cantante
Jimmy Pok ci spara contro acidissimi riff che ben si condiscono con i cantati (ma soprattutto i testi) irresistibilmente dancerecci e non-sense.
A questi elementi musicali tipicamente "occidentali", si fondono le continue intromissioni elettroniche di
Billy Pok, che con i suoi beat ed i suoi campionamenti, ci regala una quantità industriale di motivi che sembrano usciti da un qualche Anime o da qualche videogioco tanto caro a noi figli degli anni 80/90. Tutto ciò unito al drumming dinamico ma estremamente minimale di
Mario (
Pok anch'egli) trasforma l'ascolto di
Visitors Not Visitors in un'esperienza abbastanza unica, che a modo suo raccoglie due decenni e mezzo di influenze musicali prese da un universo culturale ampissimo e ultramoderno, impastandole a dovere e creando un ambiente sonoro certamente più adatto ad essere proposto in chiave live, ma assolutamente geniale nella sua semplicità.
Va detto anche che all'ascolto del disco ci si possà trovare al quanto disorientati da una certa ridondanza di atmosfere "virtuali" dall'impatto sonoro comunque dispersivo e lanciatissimo, ma dopo pochi ascolti ci si ritroverà a canticchiare questo o quell'altro refrain e a muovere senza accorgersene testa e spalle, capendo che cotanto delirio fa parte del gioco. Il lavoro fatto in studio è ottimo, il suono generale del prodotto è assolutamente delineato e potente, nonostante la quantità spropositata di suoni, loop ed effetti, che si susseguono a raffica canzone dopo canzone.
Visitors Not Visitors è dunque un lavoro d'avanguardia nel senso ultimo del termine, i tre
Poks torinesi dimostrano a chi li ascolta che macinare all'interno dello stesso genere più di vent'anni di universo musicale, televisivo e videoludico dell'ultima generazione unendolo alle proprie passioni è non solo possibile, ma estremamente divertente sia per chi si dimena sul palco con i propri fidi occhiali 3D, sia per chi sta sotto a saltare e canticchiare. Consigliato a chiunque sia nato dopo la seconda metà degli anni '80.
75/100
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Jimmy Pok: Voce, chitarra e programmazioni Billy Pok: Vocoder e sintetizzatori Mario Pok: Batteria ed altri effetti
Anno: 2011 Label: Autoprodotto Genere: Synth/Post Punk
Tracklist: 01. Wa ki so 02. Pok is SHITE 03. VRPR 04. Doodle Doodle 05. R U OK NOW 06. Methodology 07. Gimme 1 Jawbreaker 08. Messicos 09. It's like crispy things 10. Spaceshit 11. Weekends in troubles 12. Blueboy 13. XYZ and Ahhh/Zoo Pow
   

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